La nostra situazione è ben nota: 5.200 lavoratori della scuola (personale Ata) che non percepiscono il salario accessorio dal 2011 e che si sono visti negare l’inclusione nell’accordo firmato ad agosto 2014, a seguito di parere favorevole del Governo, che prevedeva un emolumento una tantum avente carattere stipendiale e limitato al periodo 1/9/2011-31/8/2014 con finalità di compensazione del beneficio non remunerato.
L’ultimo incontro Sindacati – Miur del 21 gennaio ci ha lasciato ancora perplessi, oltre al danno pure la beffa! Sì ci sentiamo presi in giro perché i funzionari di Miur e Mef conoscono benissimo le norme e il loro campo di applicazione. Ebbene sì, mancano i soldi. Ma sono proprio i soldi del nostro lavoro a mancare? Manca la trasmissione dei nostri elenchi tramite i flussi telematici? E noi dobbiamo pagare per i ritardi amministrativi o per la mancanza di raccordo tra i due Ministeri?
E ora è saltato fuori un altro impedimento che minaccia la nostra esclusione dal citato accordo…il decreto di attribuzione delle nostre posizioni economiche! E qualora questi decreti non sino stati emessi, ciò non è da imputare sempre ad un loro ritardo, ad una loro responsabilità?
L’unica certezza evidente a tutti è questa, noi la selezione l’abbiamo passata, la formazione espletata, il lavoro svolto e… cosa più importane abbiamo i requisiti giuridici richiamati nell’accordo, nessun giudice ce lo potrebbe negare. Non vogliamo credere che vorranno farci spendere anche i soldi della tutela legale!
Se la situazione non verrà risolta con i criteri di legge che merita continueranno ad aprirsi falle una dopo l’altra e a generarsi errori a catena. Noi stiamo contribuendo alla Buona Scuola, stiamo continuando a lavorare a 360 gradi, con la serietà e il senso di responsabilità che ci contraddistingue. Vogliamo essere fiduciosi che le risposte saranno positive.
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