Cari dirigenti scolastici, cari ATA, cari docenti, cari studenti,
il momento che stiamo vivendo è veramente terribile; forse è il più drammatico dal dopoguerra e dobbiamo fare in modo di uscirne al più presto e lo possiamo fare solo restando tutti a casa.
Penso, in questo momento ai Dirigenti Scolastici che sono “costretti” a recarsi a scuola per garantire i servizi minimi ed indifferibili e al Personale ATA, anch’esso “costretto” a turnazione a recarsi a scuola per le pulizie delle aule in attesa del rientro degli alunni che, quasi sicuramente non sarà per il prossimo 3 aprile.
Penso ai docenti, che con tanta passione e sacrificio stanno garantendo con la metodologia della didattica a distanza e tra mille difficoltà la prosecuzione delle attività scolastiche attraverso piattaforme ed altri canali della comunicazione che il mondo dell’informatica oggi ci offre. I docenti stanno facendo il massimo perché nessun alunno sia lasciato indietro.
Certo il metodo della didattica a distanza ha i suoi pregi e i suoi limiti: pregi che sono avvalorati dai diversi canali della comunicazione che possono raggiungere tutti, limiti dettati, purtroppo, da una didattica virtuale che non è affatto da paragonare con la didattica “viva” di cui i nostri alunni hanno bisogno in questo particolare momento storico.
È quella che stiamo tutti vivendo, una battaglia in difesa della nostra salute e di quella altrui e, quindi, dobbiamo a tutti i costi farcela. Agli alunni dico di resistere, di essere molto responsabili e di rinunciare (purtroppo) a qualcosa. Capisco che la vostra età, quella dell’adolescenza e della giovinezza, è bella, entusiasmante, densa di forti emozioni e sentimenti, di giochi all’aria aperta, ma in questo periodo dovete sforzarvi di stare a casa, di evitare combriccole ed assembramenti e insieme a voi dobbiamo farlo tutta la comunità scolastica insieme ai vostri genitori.
La scuola, così come il Paese, lo ripeto sta vivendo uno dei tempi più bui della storia recente, con un “maledetto” virus che sta mettendo in ginocchio non solo l’Italia ma tutto il mondo. Sono sicuro che un giorno (spero molto presto) tutto finirà e questo sarà solo un brutto ricordo da lasciarsi alle spalle.
Mario Bocola
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