Nonostante la forte spinta verso una scuola 2.0, digitale ed innovativa, capace di fornire il know how agli studenti per affrontare nel miglior modo l’entrata verso il mondo del lavoro, i fatti parlano ancora di mancanza di competenze specialistiche in diversi settori del mondo delle imprese. Così in ordine sparso le aziende decidono di organizzarsi da sole.
Una offerta di competenza che allo stato attuale delle cose non è in grado di coprire i reali fabbisogni di posti dove è richiesta invece una forte presenza di tecnici fortemente specializzati in un ambito di accelerazione nel processo di conversione verso l’industria 4.0. Questo è il contesto di fondo da cui nasce l’iniziativa varata a Somma Lombardo, in provincia di Varese, dove prendo via il primo corso per Meccatronici 4.0, di durata Biennale.
Si formano tecnici specializzati
Il percorso didattico come “Tecnico Superiore Meccatronico per l’industria 4.0” si propone, quindi, di provare a colmare questo gap formando tecnici altamente specializzati fortemente richiesti dal mondo delle imprese industriali.
Un progetto che si basa anche sull’esperienza dell’Isis ponti di Gallarate con oltre 1.800 ore di formazione in due anni, 388 ore di esercitazioni nel laboratorio territoriale “Idea.lab” prestato dalla scuola di Gallarate, ma anche di 720 ore di tirocinio nelle imprese del calibro di Whirlpool, Ficep , Goglio.
A sostenere questa ed altre iniziative di pari obiettivo è l’Unione Industriali della provincia di Varese, perché, come spiega a Il Sole24ore il presidente Riccardo Comerio, “i percorsi di Istruzione Tecnica Superiore, i cosiddetti ITS sono una delle corsie preferenziali per entrare nel mondo del lavoro. Il perché – continua il Presidente – è semplice: questi corsi post diploma permettono, in maniera unica, l’acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche strategiche richieste dalle imprese. Tra queste la meccatronica è una delle leve essenziali per un’industria che voglia essere realmente 4.0”.
8 studenti su 10 trovano lavoro entro un anno
D’altronde i numeri parlano chiaramente di una grande opportunità formativa: quasi l’80% degli studenti che frequentano un corso di questo tipo trova un lavoro entro il primo anno, con picchi di oltre il 97% su specifici settori di eccellenza, come ad esempio quello dei manutentori di aeromobili, con inizio delle attività lavorative addirittura dopo appena due settimane dal diploma.
Le imprese scendono in campo in prima persona, quindi, per supplire in parte alla lentezza con cui la scuola italiana si adegua alle reali esigenze di know how richieste dal mondo del lavoro, per creare un nuovo profilo, il “Tecnico Superiore Meccatronico per l’Industria 4.0,
“Una figura pensata a partire dall’aerospazio – spiega Antonio Perrucci Al Sole 24ore, insegnante dell’Isis Ponti – ma che si integra bene in tutti i contesti lavorativi 4.0. Durante il percorso infatti si acquisiscono competenze trasversali a tutti i settori manifatturieri. Ogni giorno in effetti riceviamo dalle imprese una richiesta di profili di questo tipo: abbiamo semplicemente fatto 2+2”.
Un ruolo, aggiungiamo, nato dalla fusione di tre figure diverse: il tecnico elettronico, il tecnico informatico e il tecnico dell’automazione industriale secondo la convergenza delle competenze che è proprio alla base delle richieste espresse nella nuova rivoluzione industriale dove automazione, internet delle cose, Big Data, robotica e tecnologie dell’informazione e della comunicazione devono essere integrate tra di loro con un mix di soft skill necessari per lavorare in squadra e per essere in grado di gestire i problemi.