Sindacati mobilitati per scongiurare l’esodo dei docenti sardi: è stato trovato l’accordo con la direzione scolastica regionale per riportare tutti vicino a casa, evitando trasferimenti oltre Tirreno. Lo comunicano, in una nota, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda. La chiave per non lasciare l’isola è l’assegnazione dei posti di sostegno a chi è già pronto per “espatriare” e ha già le valigie in mano.
L’accordo raggiunto ha ampliato la tipologia, conseguentemente anche il numero dei posti disponibili per le utilizzazioni annuali, includendovi i tanti posti di sostegno privi di titolari con titolo specifico.
Si vengono così ad attenuare – spiegano i sindacati – i disagi provocati da una legge che le organizzazioni sindacali hanno duramente contestato e i cui effetti confermano quanto denunciato a suo tempo. Ma se da una parte la soluzione prospettata diminuisce, almeno per quest’anno, l’impatto negativo sui docenti, nel contempo solleva un problema: la preparazione dei docenti in questo settore. Ci vogliono i corsi, di solito organizzati dall’Università.
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Per questo i sindacati hanno lanciato un appello. “Proprio per la delicatezza del compito che andranno a svolgere si chiede a chi di competenza di avviare corsi formativi di aiuto a questi docenti che dovranno andare ad occuparsi proprio della parte più delicata e fragile nell’intera platea degli studenti. Questo tipo di attività andrebbe a qualificare l’impegno politico della Regione che si troverebbe ad investire per aiutare anche i meno fortunati, senza aspettare che vengano finalmente attivati i corsi TFA che dovranno risolvere, strutturalmente, il problema denunciato”.