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Posti vacanti e cattedre ancora ai supplenti in Puglia

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Secondo il “Quotidiano di Puglia” ci sarebbero ancora in corso nomine nelle scuole pugliesi, per supplenze fino al 30 giugno sui posti rimasti vacanti alla chiusura della fase C delle immissioni in ruolo previste con la riforma della scuola.

E a complicare il tutto starebbero pure arrivando ricorsi a sentenza.

È il caso di un ricorso che il Tribunale di Lecce ha accolto, giudicando illegittima la cancellazione dalle GaE.  

Le supplenze così non saranno eliminate, anzi si sta  decuplicando la platea dei precari e, contestualmente si è aperta la strada a tanti contenziosi per diritti che i prof hanno ritenuto siano stati violati.

E così l’Ufficio scolastico regionale ha emanato una circolare per rendere noto che sono rimasti posti vacanti a conclusione della fase C e, entro il prossimo 14 dicembre, sarà pubblicato l’elenco delle convocazioni per le supplenza sino al 30 giugno.

Le cattedre rimaste vacanti, sulle 4.028 complessive toccate alla Puglia per la fase C, sono il frutto o di un rifiuto della nomina o – per la stragrande maggioranza dei casi – perché il prof nominato aveva già una cattedra con supplenza annuale. Circostanza che si è già verificata con la fase B quando – sulla scia delle forti proteste che arrivavano dal mondo della scuola – il Governo consentì di rinviare al prossimo anno scolastico la presa di servizio nella sede assegnata nel caso che il docente immesso in ruolo fosse stato nominato per una supplenza annuale.

 

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«Siamo di fronte ad un’altra lotteria: dopo quella della Fase B, che ha visto i docenti con maggior punteggio andare al Nord e quelli con minore punteggio rimanere nella provincia di residenza, si sta verificando che il dirigente scolastico più “fortunato” avrà coperti i posti assegnati alla propria scuola, mentre il dirigente “sfortunato” non avrà la possibilità di nominare supplenti sui posti rimasti vacanti»: questo il comunicato dei sindacati, scrive il quotidiano online pugliese .

E poi ci sono i ricorsi che, quando sono favorevoli ai prof, ingrossano le fila delle Gae. «Secondo il Collegio – spiegano ancora i sindacalisti- il nuovo sistema di reclutamento dei docenti ha reso non più modificabili le Gae, ponendo il divieto di nuovi inserimenti, diversamente dal passato allorquando si chiedeva ai docenti già iscritti di presentare nuova domanda di permanenza delle medesime Gae, pena la cancellazione (peraltro non irreversibile). Pertanto, non essendo più previsto l’inserimento di nuovi docenti a partire dall’anno scolastico 2006/2007, non possono trovare applicazione norme relative a graduatorie che, con effetto dell’entrata in vigore della legge finanziaria sono state trasformate in graduatorie “ad esaurimento” immodificabili nominativamente e solo aggiornabili in base al punteggio».