Potenziamento Indire e Invalsi, ancora una volta ci rimettono i precari
Per il personale precario della scuola anche l’unico stanziamento che il Governo ha deciso di avviare a favore della scuola, tramite la manovra economica, quello di potenziare le strutture incaricate di fare valutazione, comporterà non solo il tentativo di elevare il sistema adeguandolo alle procedure attuate nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europa. Purtroppo tra gli effetti della manovra – bene evidenziati nella Relazione tecnica – c’è anche la previsione del taglio di alcune centinaia di supplenze: i circa 15 milioni di euro investiti dal Governo per potenziare l’Indire, che ha lo scopo di formare e aggiornare i docenti, e l’Invalsi, che si occupa della composizione dei test standard di valutazione delle competenze degli alunni, serviranno infatti anche ad assumere centinaia di lavoratori con competenze tali da elevare le prestazioni di queste due strutture sulle quali il ministro Gelmini punta tantissimo.
Solo che entro l’avvio del prossimo anno, ciò produrrà il ritorno nelle rispettive sedi scolastiche di servizio di ben 296 docenti e Ata, oggi distaccati presso l’Indire, ed altri 25 in seno all’Invalsi. Con il risultato di eliminare altri 300 posti, in questi anni andati in supplenza sino al 30 giugno. Sembra poco, ma in tempi di magra, con la terza tranche di tagli della Legge 133/08 ancora da applicarsi, si tratta di ulteriori 300 famiglie che dovranno accontentarsi dei sussidi. E sperare di avere i requisiti per accedere al Salva-precari.