Potenziare l’educazione alla legalità nelle scuole

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva, con viva soddisfazione, che attualmente risulta nuovamente al centro dell’attenzione di tutte le forze politiche, e in particolare di quelle governative, un rinnovato interesse per le istanze e necessità provenienti dal mondo della scuola. Lo stesso Segretario del PD, Matteo Renzi, in occasione di una sua uscita politica recente, ha ribadito quanto siano intrinsecamente saldate per il futuro della crescita del Paese sicurezza, cultura e legalità.

A tal proposito, ad una interpellanza del Coordinamento sul tema dell’incremento dei docenti di diritto presso tutte le scuole di ogni ordine e grado, è pervenuta la seguente risposta da parte del MIUR: “Assicuriamo che il Miur è attivo e pronto a far crescere sempre l’impegno delle scuole per la legalità” (Paolo Guarino, Il Capo della Segreteria della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – 24 aprile 2017). Tale orientamento si coniugherebbe perfettamente ad altre sortite simili, espresse da autorevoli rappresentanti politici (sen. Fabio Lavagno).

Tra qualche giorno si chiuderà la fase di mobilità; ci auguriamo che i docenti richiedenti il trasferimento possano rientrare nelle loro sedi; soprattutto coloro i quali sono impegnati quotidianamente nella divulgazione dei temi della legalità, del diritto, della cittadinanza attiva, dei diritti umani, i quali, proprio in funzione di un simile, delicato compito dovrebbero operare necessariamente in quelle aree più diseredate del nostro meridione, in cui il senso dello Stato, la consapevolezza civica, il rispetto delle regole sono spesso messi in discussione, quando non irrisi.

Sarebbe necessario un poderoso sforzo “strategico” da parte degli USR, degli USP, dei dirigenti e delle autorità competenti (MIUR), per consentire a chi più esperto in tale settore di operare in maniera capillare in tutte le realtà sociali, nelle quali il valore della collettività tarda a consolidarsi, in funzione di un selvaggio individualismo / familismo.

La sfida dev’essere raccolta ora che ci sono tutte le premesse e che i dati ISTAT continuano a “suonare a morto” circa qualità della vita, disoccupazione e sviluppo socio – culturale del Meridione. E’ proprio vero: sviluppo, legalità e cultura sono un tripode.

“I giudici possono agire solo in parte nella lotta alla mafia (…) se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando i giovani alla cultura dello Stato e delle Istituzioni” (Paolo Borsellino)

I lettori ci scrivono

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