Pure la Schlein parla di insegnare l’affettività e l’amore nelle scuole, mettiamoci anche le ore di educazione civica da insegnanti a rotazione che nulla sanno di diritto costituzionale e dei loro stessi diritti, aggiungiamo anche il corsetto per il sostegno per tutti perché tutti devono fare inclusione, l’educazione fisica perchè no?
Scuola e lavoro messo insieme allo sfruttamento gratis. Anche nelle scuole dove non c’è una palestra aumentiamo le ore di scienze motorie e i progetti? Il teatro quanto è bello, la legalità in tutte le versioni standardizzate con le forze di polizia, la preparazione alla festa di fine anno e l’open day che rappresenta la scuola più bella di un’altra per i clienti dell’autonomia concorrente, l’intelligenza e la stupidità artificiale e chissà cos’altro ancora.
La burocrazia che assilla ogni docente dentro e fuori la scuola, inutile e dannosa, come la formazione a raffica mirata.
Ogni episodio mediatico della vita sociale fuori dai canoni va riversato nella scuola, come se fosse la chiave di tutto, l’unica agenzia educativa per la formazione di un bambino, un’adolescente, uno studente.
Sempre assolti le TV e i loro modelli, i social, le famiglie, il gruppo dei pari, le associazioni laiche e religiose, il quartiere e le condizione sociali ed economiche che non c’entrano mai nulla e quindi non c’entra mai chi amministra e governa.
Quei poveri (nel doppio senso) dei docenti italiani additati come colpevoli e responsabili di tutto.
Ma quante ore di scuola totale ci vorrebbero, tolte le 7/8 ore di sonno dei più giovani?
Assodato che il giorno è fatto di 24 ore e la settimana di 168, come trascorrono il tempo questi nostri ragazzi oltre la scuola, nei giorni festivi e durante le vacanze?
E come si rischia di trascorrerlo a scuola nelle ore deputate?
Si studia italiano, matematica, storia, geografia, scienze e tutto il resto che fa scuola e solo scuola?
No o sempre di meno. L’innovazione è il mantra dell’ignoranza procurata, del vilipendio alla lezione frontale che frontalmente viene propinata nei corsi di formazione.
Allora, per favore, a ciascuno il suo. La scuola italiana e i suoi docenti, malgrado tutto, malgrado i mancati investimenti pubblici e gli stipendi, malgrado le mancate assunzioni in ruolo, malgrado la loro passività a difendersi, fanno il loro mestiere in classe, quando glielo fanno fare.
State sicuri che ogni docente fa educazione per il tempo che gli è consentito, insegnando la sua materia, fa tutoraggio e orientamento, fa lezione sul rispetto di genere in ogni occasione.
Occupatevi del resto, i colpevoli sono anche e soprattutto tutti gli altri.
Un pensiero per Giulia.
Libero Tassella
Associazione Scuola Bene Comune
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