Attualità

Povertà educativa, in arrivo 50 milioni per oltre 1000 scuole del Sud

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato un decreto per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata.

Grazie a tale decreto, sono in arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle Regioni del Mezzogiorno.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono:

– tasso di deprivazione territoriale;
– livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati INVALSI;

– status socio-economico delle famiglie di origine;

– tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico;

– presenza di alunni ripetenti;

– livelli di criminalità minorile.

Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro trenta giorni dalla sua adozione, il MIUR provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del PON “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

“Con questo decreto – dichiara il Ministro Marco Bussetti – abbiamo voluto dare attuazione a un’altra norma, risalente a due anni fa, fino ad oggi mai attuata. Il provvedimento consente di sbloccare importanti risorse da assegnare ai territori del Mezzogiorno caratterizzati da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità, anche minorile. Le scuole sono da sempre un presidio fondamentale nelle aree più difficili del Paese. Con questo intervento potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica”.

Redazione

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