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Povertà in Italia, diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento della famiglia: lo dice l’Istat

L’incidenza di povertà assoluta diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento della famiglia; se quest’ultima ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore, l’incidenza è pari al 4,6%, in peggioramento rispetto al 2022 (quando era pari al 4,0%), e raggiunge il 12,3% se ha al massimo la licenza di scuola media.

A dirlo è l’Istat, nella pubblicazione La povertà in Italia – Anno 2023.

L’anno scorso, erano in condizione di povertà assoluta poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% sul totale delle famiglie residenti, valore stabile rispetto al 2022) e quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, come nell’anno precedente).

L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, si ferma invece al 6,3% per le famiglie composte solamente da italiani.

L’incidenza di povertà relativa familiare, pari al 10,6%, è stabile rispetto al 2022; si contano oltre 2,8 milioni di famiglie sotto la soglia. In lieve crescita l’incidenza di povertà relativa individuale che arriva al 14,5% dal 14,0% del 2022, coinvolgendo quasi 8,5 milioni di individui.

La povertà assoluta continua a colpire i minori

Dallo studio dell’Istat emerge come nel 2023, in Italia, oltre 1 milione e 295 mila minori vivono in condizioni di povertà assoluta, pari al 13,8%, un dato più alto rispetto al 9,7% della popolazione totale.

L’incidenza varia geograficamente, passando dal 12,9% al Nord al 15,5% nel Mezzogiorno.

Rispetto al 2022, la situazione dei minori rimane stabile a livello nazionale, ma vi sono segni di peggioramento per i bambini tra 7 e 13 anni nel Centro Italia, dove l’incidenza della povertà sale al 13,9% rispetto al 10,7% dell’anno precedente.

Le famiglie in povertà assoluta con minori sono quasi 748 mila, con un’incidenza del 12,4%. Le famiglie allargate, dove convivono più nuclei o membri aggregati, hanno i valori più alti (25,6%), seguite dalle famiglie numerose, con tre o più figli minori, con un’incidenza del 18,8%.

In generale, la povertà aumenta con il numero di figli: nelle coppie con un figlio minore è al 6,6%, mentre sale all’11,6% per quelle con due figli. Tra le famiglie monogenitore con minori, l’incidenza raggiunge il 14,8%. Rispetto al 2022, la situazione è stabile, ma l’intensità della povertà nelle famiglie con minori è del 20,1%, più alta rispetto alla media generale delle famiglie povere, che è del 18,2%, evidenziando un disagio maggiore.


Lara La Gatta

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