Sono passati infatti da 723.000 (2011) a 1.434.000 (2013). Inoltre l’incidenza di povertà aumenta tra le famiglie con tre, quattro e cinque componenti e in particolare se ci sono figli minori.
Il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, ha puntato il dito sulle politiche dei Governi italiani negli ultimi anni: “sulla povertà minorile siamo tornati indietro di otto anni” ha detto, spiegando che le politiche attuate finora “non sono servite”.
Un’esortazione al Governo a destinare maggiori risorse al contrasto alla povertà minorile è arrivato dal presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, che ha avvertito: se questo non sarà fatto, “nel lungo periodo la società nel suo insieme ne subirà le conseguenze”.
Nel mondo, il 79% dei bambini più ricchi sotto i cinque anni sono stati registrati alla nascita, ma solo il 51% dei più poveri gode del diritto ad avere un’identità ufficiale.
E se quasi nove bambini su dieci che appartengono al 20% più ricco delle famiglie nei Paesi meno sviluppati del mondo frequentano la scuola primaria, la percentuale si riduce a solo sei su dieci nelle famiglie più povere, e il divario può essere drammatico anche nei Paesi a medio reddito.
Sono alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto dell’Unicef dal titolo ‘La condizione dell’infanzia nel mondo – Immaginare il futuro: l’innovazione per tutti i bambini’, presentato oggi al Palazzo di Vetro di New York in occasione del 25/o anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Il dossier sostiene che e’ necessario un intervento urgente per evitare che milioni di bambini vengano esclusi dai vantaggi dell’innovazione, e lancia un appello a governi, imprese ed attivisti a lavorare insieme perchè le nuove idee possano sfidare alcuni dei problemi più gravi e urgenti che affliggono i minori. (Ansa)