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Povia “censurato”, altro caso: stavolta canterà ma il Comune “si dissocia”. Giusto dar spazio agli artisti divisivi?

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Qualche giorno fa abbiamo parlato del cantante Povia e della sua “censura” in un comune del piemontese, che non ha voluto accettare compromessi. La questione ha sollevato un forte dibattito, simile a quello che ha riguardato il generale Roberto Vannacci. Ora un nuovo caso di attrito tra il cantante e un altro Comune, che però gli permetterà di cantare.

Il Comune mantiene il patrocinio

Stavolta ci troviamo in un paese della Puglia. Qui Povia, il prossimo 7 settembre, parteciperà al concerto, organizzato in occasione dei 30 anni dalla fondazione dell’associazione Comitato Progetto Uomo e patrocinato dal Comune. Ma, come riporta Il Corriere della Sera, l’ente si dissocia, lasciando comunque l’artista libero di esibirsi.

Il Comune non ha ritirato il patrocinio, garantendo lo svolgimento dell’iniziativa, pur precisando di essere distante dalle affermazioni del cantautore, lesive della dignità delle persone omosessuali. “Il patrocinio concesso dall’amministrazione comunale all’associazione Comitato Progetto Uomo per il suo trentesimo anniversario è fondato sul sentito riconoscimento della storicità del sodalizio e sulla rilevanza sociale che la sua preziosa attività riveste per la comunità, con particolare, encomiabile attenzione verso le Persone in difficoltà e in condizioni di fragilità”, precisa il sindaco.

Il sindaco si dissocia

“Non si può, tuttavia, non precisare che l’amministrazione comunale, lungi dall’entrare nel merito dell’aspetto artistico e pur tutelando democraticamente il diritto di esibirsi, si dissocia fermamente da ospiti che, a causa di posizioni totalmente discutibili assunte su temi delicati e sensibili, come quelle omofobe e no-vax, risultano divisivi e non condividono i valori fondanti del vivere civile e della democrazia, primo fra i quali il rispetto dei diritti civili”, conclude.

Il caso del libro di Vannacci a scuola

L’anno scorso abbiamo a lungo parlato del libro del generale Roberto Vannacci, “Il mondo al contrario”, scelto come testo da leggere in classe nelle ore di Educazione Civica, che riporta posizioni simili.

“Aiuta a sviluppare il pensiero critico” è stato il commento della docente, riportato da La Repubblica. “Il libro consente di parlare di diversi campi, dalla famiglia alla patria, dall’ambiente all’energia, questi sono i capitoli del libro – aveva detto la professoressa – I ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi con un libro dal quale possono prendere le distanze, perché per prendere le distanze da un libro bisogna leggerlo”.

Viene da chiedersi: giusto dare spazio a tutti? O è giusto selezionare uno scrittore o un cantante in base al tipo di idee espresse?