Si continua a parlare del caso Povia: il controverso cantante ha visto annullarsi una sua esibizione prevista a Nichelino, in Piemonte, per via delle sue posizioni sui diritti civili. A parlare, a Il Corriere della Sera, è stato il sindaco della cittadina.
Il sindaco non arretra
“Me ne assumo tutta la responsabilità, ancora di più dopo la deriva politica che ha assunto questa vicenda. Destra e sinistra non c’entrano nulla. Francamente non conoscevo la discografia di Povia ed ero convinto che si sarebbe limitato semplicemente a presenziare in giuria. Quando ho saputo che si sarebbe anche esibito sul palco mi sono informato e ho scoperto le sue posizioni omofobe, anti-aborto e no vax, il contrario dei valori di democrazia che la nostra comunità rappresenta. E ho ritenuto opportuno prendere questa decisione di cui, ripeto, sono l’unico responsabile, anche per quanto riguarda le tempistiche ristrette”, ha detto. “Se hanno davvero cancellato 40 sue esibizioni forse è arrivato il momento di farsi qualche domanda. Un motivo ci sarà”, ha chiosato.
L’assessora comunale con deleghe a Eventi locali, ha scritto su Facebook: “Il nostro agire amministrativo, la nostra comunità e i nostri valori non possono coesistere con chi ha portato avanti tematiche diametralmente opposte a quelle che sono le nostre. Qui non si tratta né di fare censura e né di limitare la libertà di espressione altrui. Nella nostra città abbiamo un giardino che ricorda le vittime del Covid, la città partecipa sistematicamente al gay pride perché lotta e si impegna ogni giorno per i diritti….noi siamo questi. E non ci possono essere compromessi. Ne sono certa, anche se serviva un po’ più di attenzione. La nostra festa patronale è l’emblema della nostra città e chi partecipa come ospite non é solo un singolo personaggio più o meno noto, ma deve sposare quello che incarna Nichelino”.
Il dibattito politico
Numerose le reazioni della politica. Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera annuncia che presenterà un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, il Movimento 5 Stelle Nichelino parla di “Censura contro la libertà degli artisti”. E attacca: “Triste vedere che a Nichelino, un luogo che dovrebbe rappresentare la libertà di pensiero, sia succedendo una cosa del genere. Non è altro che il riflesso della paura di chi non tollera idea diverse dalle proprie”.
“Quanto accaduto è sconcertante e vergognoso – si inserisce ancora la senatrice FdI Giulia Cosenza, vicepresidente della commissione Cultura in Senato. – Il sindaco utilizza ragioni politiche per cancellare arbitrariamente il concerto. Il caso mostra tutta l’intolleranza di certa sinistra che sceglie di censurare un artista pronto ad esibirsi su un palco esclusivamente per le sue idee. Chi si erge a difensore dei diritti civili a giorni alterni, o meglio, quando fa più comodo, dovrebbe chiedersi se sia opportuno fare un passo indietro”.
Sta con il sindaco invece il consigliere regionale Pd Daniele Valle: “Non c’entra niente l’orientamento politico con la decisione dell’amministrazione di Nichelino, semplicemente posizioni omofobe e no vax non possono avere cittadinanza nelle manifestazioni patrocinate da un Comune. Stupisce che si arrivi alle interrogazioni parlamentari per una questione tanto semplice”.
Lo sfogo di Povia
A raccontare precisamente come sono andate le cose era stato il cantante su Facebook: “Concerto annullato numero 40 – ha fatto sapere in un video – Aveva chiamato l’organizzatore di un talent, di cui avrei dovuto essere presidente di giuria, con l’eventuale esibizione, con tanto di contratto firmato, con una locandina e tutto il resto. Viene presentato il progetto in giunta, qualcuno si mette di mezzo e viene messo il veto. Ve lo dico senza polemica, ma non mi piace soffrire in silenzio”.
Lo sfogo di Povia è duro: “Sono una persona normale, con la coscienza pulita, poi arriva sempre quella ciliegina un po’ marcina sulla torta e ti viene annullato un concerto. Fa male dentro. Io sono una persona con delle idee, le espongo con delle canzoni soprattutto, mi piace trasformare in musica delle tematiche che nessuno trasforma più in musica, perché appunto se lo fai poi ti si chiudono le porte. Infatti come ti discosti un attimo dall’idea di qualcun altro, e magari quel qualcun altro ha anche un potere decisionale, ti mette un veto e viene fuori che un concerto già contrattualizzato, con la locandina e la pubblicità, viene annullato dal giorno alla notte. E poi ti dicono che ti pagano lo stesso la penale, ma io non voglio soldi per un’esibizione che non ho fatto. Io vorrei esibirmi”.