“Per superare i problemi del precariato scolastico, tutti i docenti abilitati vanno inseriti in una graduatoria unica, da dove potranno essere assunti in ruolo in modo graduale. Certamente, ci andrebbero i maestri con diploma magistrale, che hanno scelto di fare questo lavoro quando non era prevista la laurea. Ma anche tutti gli altri in possesso di diploma abilitante. Creando un’unica graduatoria, si rispetterebbe il merito, perché coloro che hanno lavorato di più o sono in possesso di un maggior numero di titoli di studio avrebbero la precedenza”. A dirlo alla Tecnica della Scuola è Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, tra i politici che giovedì scorso si sono recati davanti al ministero dell’Istruzione per incontrare i manifestanti contro la sentenza dell’adunanza plenaria dello scorso 20 dicembre che estromette diverse migliaia di maestri dalle Graduatorie ad esaurimento, tra cui 5.600 già immessi in ruolo e con anno di prova espletato.
Rampelli, perché date ragione ai docenti con diploma magistrale che chiedono di rimanere nelle GaE?
Perché ci sono chiare responsabilità da parte del Miur, che a parole chiede una soluzione politica ma presto, su indicazione del Consiglio di Stato e dell’Avvocatura, inizierà a depennare le maestre e i maestri abilitati all’insegnamento dalle graduatorie a esaurimento. Questo significa che si procederà alla loro esclusione dal circuito d’insegnamento pubblico. È un’assurdità.
In effetti, sulla questione tutti chiedono e rivendicano una soluzione, ma il tempo passa e nessuno decide…
Siamo alle solite: ci sono decine di migliaia di docenti che stanno per essere licenziati. Perché per loro ciò significa riniziare con le supplenze brevi, dopo anni e anni di lavoro continuativo, in certi casi anche dopo avere firmato il contratto a tempo indeterminato.
Qual è la vostra proposta?
Il Governo si deve muovere, approvando un decreto d’urgenza. Poi, spetterà alle Commissioni speciali di Camera e Senato studiare le modalità di approvazione della legge.
Ammesso che vi sia la volontà, il Governo Gentiloni uscente ha la possibilità di farlo? La problematica dei precari della scuola potrebbe non essere considerata di particolare rilievo.
Premesso che si tratta di un caso molto importante, perché sono in ballo tanti posti di lavoro e la continuità didattica nelle nostre scuole pubbliche, abbiamo studiato la legge e si può fare. Ci sono anche dei precedenti, come l’approvazione di leggi, ad esempio sulla violenza sessuale, approvate con decreto da un Governo nelle stesse condizioni di quello attuale.
Voi vi siete rivolti alla Fedeli: cosa chiedete?
Abbiamo avviato un’interrogazione parlamentare alla ministra dell’Istruzione. L’obiettivo è stimolare la titolare del dicastero dell’Istruzione a chiamare in causa il governo Gentiloni, perché prenda atto dell’urgenza della situazione e approvi immediatamente un decreto per tutelare i posti di lavoro dei diplomati magistrali e per garantire agli alunni e alle famiglie una scuola di qualità.
Parliamo del nuovo Governo: lunedì 7 maggio, con il senatore Stefano Bertacco e l’onorevole Giorgia Meloni, rappresenterete Fratelli d’Italia in un confronto repentino col Capo dello Stato. Cosa si aspetta?
Chiederemo ancora l’affidamento del Paese alla coalizione del centrodestra che ha vinto le elezioni. L’indicazione degli italiani è chiara.
E se non fosse possibile?
Altrimenti si profila un Governo di scopo, che traghetti verso nuove elezioni, a meno che non dovessero subentrare novità negli assetti parlamentari.
Quindi si andrebbe alle urne già in autunno?
Non credo, con la legge di Bilancio da approvare la vedo difficile. Probabilmente, si torneerebbe a votare nella prossima primavera.