Precari

Precari, addio a corsi di abilitazione. Bussetti: soldi buttati

Il ministero dell’Istruzione ha detto basta con i corsi abilitanti, i corsi-concorsi e i corsi vari che non portano a nulla: a ribadirlo, sostenendo che la parola d’ordine adesso è quella dei concorsi pubblici, unico canale di selezione che porta all’immissione in ruolo, è stato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Un salasso e un impegno inutile

Intervenendo al congresso della Confsal, il titolare del Miur ha detto che è giunto il momento di “dare spazio ai giovani docenti: prima erano necessari tre anni per diventare insegnante, ora si vince il concorso e si entra in ruolo. Chi non lo vince ma non lo supera resta abilitato. Eliminiamo i corsi che erano un salasso e anche un impegno”.

Il costo dei corsi, in effetti, non era da poco, sia per i partecipanti (circa 3 mila euro), sia per lo Stato che in tali occasioni deve reperire commissari e presidenti di commissione, oltre che incaricare una serie di esperti per sovraintendere il concorso, più le spese vive per svolgerlo.

Le nuove modalità

Con le nuove modalità di reclutamento, introdotte con la Legge di Bilancio 2019, approvata due settimane fa, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione “chi supera il concorso, da abilitato, fa un anno di prova e entra in ruolo. I concorsi vengono banditi in base ai posti disponibili e sono nazionali”.

“Infine – ha concluso Bussetti -, una volta scelto il posto dove insegnare, è necessario rimanerci per un minimo di cinque anni”.

A rimanere in vita, comunque, saranno i corsi specializzanti per diventare insegnante di sostegno: sono previsti tre bandi nel prossimi tre anni, per complessivi 40 mila posti da mettere bando, di cui 16 mila nel 2019.

Cambia tutto, a rimetterci i precari con oltre 36 mesi di supplenze

Le misure che il Governo sta predisponendo cambieranno, quindi, in modo notevole l’attuale sistema di selezione per diventare insegnante: va ricordato, infine, che la riforma Buona Scuola dell’ex premier Matteo Renzi anche su questo ambito non ha mi visto pienamente la luce.

In particolare, a non essere mai bandito è stato il concorso per i precari non abilitati con oltre 36 mesi di servizio. I quali, a ragione, in questi mesi hanno alzato la voce in più occasioni.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Tecnica della Scuola Podcast, su Spotify i nostri approfondimenti

Disponibili per tutti i podcast della Tecnica della Scuola! Tecnica della Scuola Podcast è un servizio innovativo…

18/07/2024

Corsi sostegno Indire: c’è chi dice no. Un piccolo “sciopero al contrario” come quello di Danilo Dolci [INTERVISTA]

Nei giorni scorsi, il CIIS (Coordinamento insegnanti di sostegno) aveva lanciato un appello provocatorio rivolto…

18/07/2024

Gavosto: l’istruzione come ascensore sociale proprio non funziona

Si è rotto l’ascensore sociale. Quello che per decenni ha consentito a tanti giovani di…

18/07/2024

Recupero anno 2013: la giustizia dà ragione ai ricorrenti, ma i soldi non ci sono

Dopo la decisione della Corte di Cassazione dello scorso mese di giugno e quella di…

18/07/2024

Progressione all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, domande dei facenti funzione dal 19 al 29 luglio: il bando su INPA il 19 luglio

Domani, 19 luglio, è prevista la pubblicazione sul portale INPA del bando di concorso relativo alla…

18/07/2024

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024