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Precari al Ministro: coprire tutti i 25mila posti disponibili

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Con una lettera indirizzata al ministro Maria Chiara Carrozza i docenti di 4 gruppi attivi su FB (Difendiamo il piano triennale delle immissioni in ruolo, Precari Scuola Napoli, Professione Insegnante, Scuola tutti uniti per resistere) chiedono che i 25mila posti attualmente disponibili sull’organico di diritto vengano tutti coperti con altrettante assunzioni in ruolo.
D’altronde, sostengono i docenti firmatari della lettera, c’è già un atto formale dell’esecutivo, il decreto interministeriale del 3 agosto 2011, che prevede espressamente l’assunzione di 22mila docenti e 7mila Ata per l’anno 2013/2014.
Vi sono – ammettono i docenti – 8mila esuberi nella scuola secondaria che però potranno essere riassorbiti dai 6mila pensionamenti legati alla approvazione del disegno di legge sulla questione della “Quota 96”.
A fronte di tale situazione Maria Chiara Carrozza ha più volte dichiarato di voler procedere alla assunzione di 12mila insegnanti a partire da settembre ed è proprio questo che i precari contestano al Ministro.
La questione è in verità piuttosto complessa.
Intanto c’è da dire che se anche il ddl 249 sulla questione della “Quota 96” venisse approvato, sarebbe comunque difficile se non addirittura impossibile che i 6mila docenti interessati vadano in pensione a partire dal 1° settembre 2013 e quindi non è detto che gli 8mila esuberi possano essere annullati dai pensionamenti dei “quota 96”.
Resta poi il problema dei docenti vincitori del concorso che si sta concludendo.
Se i 25mila posti disponibili venissero coperti con assunzioni di precari delle graduatorie ad esaurimento, non vi sarebbe posto per i vincitori di concorso e questo innescherebbe un contenzioso difficilmente controllabile.
Il problema vero è che tagli e calo demografico (con la complicità della “riforma Fornero”) stanno erodendo pesantemente il numero delle cattedre e quindi il piano triennale dell’estate 2010 risulta di difficile attuazione.
A meno che non si ponga mano al cosiddetto “organico funzionale” sul quale però MEF e Ragioneria generale dello Stato hanno più volte espresso serie riserve in merito alla compatibilità finanziaria.