Categorie: Estero

Precari annuali, il Codacons avvia una class action per immetterli in ruolo

Non solo i sindacati si muovono in difesa dei docenti precari. Anche le associazioni, pure se non prettamente specializzate nel diritto scolastico, si attivano per trasformare i rapporti di lavoro da annuali a tempo indeterminato. Come il Codacons, che a distanza di un anno dalla class action avviata nel gennaio 2010 per combattere le cosiddette classi ‘pollaio’, quelle con oltre 25 alunni, ha deciso di avviare un’iniziativa a favore delle diverse decine di migliaia di supplenti della scuola che ogni anno firmano un contratto annuale.
Stavolta l’associazione agirà contro il ministero dell’Istruzione per ottenere l’immissione in ruolo degli oltre 100.000 insegnanti precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, sulla base di una norma europea che impedisce il reiterare di contratti a tempo determinato e alla quale il Governo italiano non si è ancora uniformato.
Appellandosi alla direttiva comunitaria 1999/70/Ce e al D.Lgs. 368/2001, che venne a riformare la disciplina del lavoro a termine e da cui sono scaturite diverse sentenze favorevoli ai ricorrenti, il Codoacons sostiene che è arrivato il momento di porre fine all’assurda disparità di trattamento da sempre subita da parte dei dipendenti della scuola statale rispetto a tutti gli altri lavoratori dipendenti, nel settore privato, come nel pubblico. Secondo l’associazione le norme vigenti in tutti i Paesi Ue sarebbero chiare: per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato (…) il termine del contratto può essere, con il consenso del lavoratore, prorogato solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni, e in ogni caso per una sola volta e a condizione che la proroga sia richiesta da ragioni oggettive e si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto e’ stato stipulato a tempo determinato.
I docenti che parteciperanno all’azione di classe, gratuita per gli iscritti, potranno chiedere (entro il 22 gennaio) di impugnare i contratti a tempo determinato e ottenere l’immissione in ruolo, nonchè il risarcimento dei danni conseguenti“. Nel modulo d’adesione, il Codacons ricorda alcune recenti sentenze che hanno tutte ritenute ormai illegittime le sequenze dei contratti a tempo determinato stipulati con l’Amministrazione. Particolare rilevanza viene data a due sentenza giunte nel 2010: quella del Tribunale di Roma, Sezione Lavoro, n. 17454 del 10 novembre, ma soprattutto il Codacons si sofferma su quella del Tribunale di Siena, sempre Sezione Lavoro, che si è spinto a decretare la trasformazione automatica di un contratto di una docente che per ben sei volte era stata assunta a inizio anno e poi licenziata alla fine delle lezioni, da contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato. Tutto ciò, si noti bene, in coerenza con quanto già statuito dalla Cassazione (sezione Lavoro n. 6328 del 16 marzo 2010), secondo cui ‘il contratto di lavoro subordinato è stipulato di regola a tempo indeterminato“.
Tante espressioni che, sempre secondo i legali del Codacons, fanno ormai giurisprudenza. E costituiscono un motivo più che valido per chiedere, assieme alla trasformazione del rapporto di lavoro in indeterminato, anche la richiesta di condanna del Miur a risarcire, nei limiti della prescrizione, il danno subito dai precari, individuato nella differenza tra quanto effettivamente percepito e quanto avrebbero dovuto percepire se fossero stati da subito assunti con contratto a tempo indeterminato“.
Alessandro Giuliani

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