Quello dei precari è il problema che la Buona Scuola vorrebbe risolvere, a sentire i docenti intervistati da Presa Diretta, così non è: le categorie che non rientreranno nelle assunzioni sono molte, si va dai docenti di terza fascia a quelli che hanno superato il concorso del 2012 ma che non rientrano nelle GAE. Senza contare che, comunque, come rileva il segretario nazionale di Flc-Cgil Mimmo Pantaleo, il miliardo di euro stanziato dalla legge di stabilità per il 2015 è compensato dai tagli già programmati: cancellazione degli scatti stipendiali (che permette allo Stato di trattenere 380 milioni di euro annui), risparmio di quasi 150milioni sugli esami di Stato, taglio di 2mila Ata ed eliminazione di esoneri e semiesoneri per i vicepresidi.
D’altronde le assunzioni, ricorda Presa Diretta, sono di fatto un “atto dovuto” legato alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, secondo cui in Italia c’è stato un abuso di contratti a termine. Ma cè anche chi si dichiara favorevole al decreto La Buona Scuola: sono i vincitori dell’ultimo concorso, ancora in attesa di essere assunti. La guerra tra precari produce anche questo.