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Precari contro il ddl Aprea

 

Continuano i commenti e le prese di posizione sul ddl di Valentina Aprea, del quale abbiamo scritto in un precedente articolo, in materia di autogoverno delle istituzioni scolastiche, libertà di scelta educativa delle famiglie e stato giuridico dei docenti.
Sul versante sindacale, al secco comunicato stampa delle segreteria nazionale di Cisl Scuola si è aggiunto il comunicato dello Snals che in realtà si limita a descrivere la proposta di legge e sottolineare che “le materie affrontate sono complesse e delicate e richiederanno attenta valutazione da parte del sindacato per le inevitabili conseguenze … sul profilo professionale del personale, oltre che sul funzionamento delle istituzioni scolastiche, anche in riferimento alle relazioni sindacali”
Continua invece a tacere Cgil-Flc che forse intende rimandare l’analisi del ddl ad un apposito incontro dei propri organismi direttivi.
Valentino Favero, membro dell’ufficio di presidenza dell’Anp, non lesina commenti, in particolare su alcuni punti specifici del provvedimento: “L’ipotesi della vice dirigenza ci trova pienamente d’accordo anche se va chiarito che, in tal caso, il trattamento economico dovrebbe essere previsto da una apposita contrattazione autonoma all’interno dell’area dirigenziale e non demandata alla contrattazione di istituto come avviene oggi per i collaboratori del dirigente”
“Anche l’area di contrattazione autonoma per i docenti ci trova favorevoli – aggiunge Favero – dato che si tratta di una soluzione che noi proponiamo da tempo. D’altronde il sindacalismo “verticale” (quello, per intenderci che tiene nello stesso contratto collaboratori scolastici, DSGA e docenti) è ormai fallito, in quanto appiattisce verso il basso e non riconosce il merito”.
Nettamente negativo è infine il giudizio che numerose associazioni di precari (CIPNA, Comitato Precari Liguri, Forum Precari Salerno e Forum Precari Scuola tra gli altri) esprimono in un documento divulgato proprio nelle ultime ore
“I cambiamenti chiesti dall’ Aprea – sostengono i precari – sono epocali e totalmente negativi visto che spingerebbero definitivamente le scuole verso la privatizzazione”. Soprattutto c’è il timore che il ddl non garantisca sufficientemente gli attuali precari storici: La trasformazione in legge del ddl avrebbe conseguenze catastrofiche: sparirebbero le Graduatorie ad Esaurimento e i diritti conseguiti dai docenti precari in anni di sacrifici verrebbero buttati nel cestino visto che le assunzioni sarebbero effettuate direttamente dalle scuole che potrebbero bandire concorsi di istituto senza tenere conto del servizio svolto”.
Ma le associazioni dei docenti precari hanno una buona memoria e ricordano anche che Aprea non ha mantenuto la promessa di dare il 50% delle future immissioni in ruolo alle Gradutoarie ad esaurimento e con cui aveva rassicurato i coordinamenti dei docenti precari prima delle elezioni”.
A questo proposito, i precari chiedono anzi che si faccia in fretta a dare attuazione a quanto previsto dalla legge finanziaria 2007 (150mila assunzioni in ruolo) dal momento che le immissioni – sottolineano le associazioni firmatarie del documento – devono essere effettuate entro il 31 luglio.

 

Reginaldo Palermo

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