Mai come quest’anno, forse, l’espressione “tutti contro tutti” descrive – almeno in parte – il clima che si è creato fra i docenti italiani.
Ormai è chiaro che ogni misura adottata per aiutare questa o quella categoria di docenti crea disagi per altrettante persone (con relative proteste).
Ciò che sta accadendo con la vicenda dei posti di sostegno in Sicilia e Sardegna è emblematico: grazie all’accordo siglato fra sindacati e USR molti docenti meridionali in servizio al nord potranno ottenere l’assegnazione provvisoria al sud apur non essendo in possesso del titolo di specializzazione. La “novità” non piace ai precari specializzati del sud che vedono diminuire le proprie opportunità di lavoro e che quindi protestano vivacemente.
Così come protestano i docenti di molte province del sud (clamoroso è il caso di Agrigento) che non riescono a rientrare a casa loro perchè i posti sono stati assegnati a chi è beneficiario della legge 104 (“Ma bisognerebbe effettuare qualche controllo serio, perchè ci sono anche i furbetti della 104” sostengono molti docenti).
I docenti immessi in ruolo con le fasi B e C che non riescono a rientrare nella loro regione se la prendono con il Miur perchè in non pochi casi succederà che nella stessa regione parecchi posti saranno coperti da docenti chiamati dalle GAE. Di rimando questi ultimi rispondono: “Un anno fa noi abbiamo rinunciato ad entrare in ruolo anche per protestare contro il piano di assunzioni della legge 107; chi ha voluto il ruolo adesso ne subisca le conseguenze!”
E fra qualche giorno scoppierà certamente la grana dei docenti che a partire da settembre entreranno nelle scuole a seguito della chiamata dagli albi e che potrebbero vedersi assegnata una classe, “alla faccia” di docenti con 20 anni di ruolo che potrebbero invece lavorare su un progetto o addirittura essere impiegati per supplire i colleghi assenti.
In tutto questo le parole “privilegio” e “favoritismi” si sprecano e c’è anche chi la “butta in politica”: “E certo, bisogna dare qualche contentino a chi ha sostenuto la legge 107!”
E così nessuno si salva: i sindacati che tentano di trovare una soluzione per i docenti del sud vengono presi a schiaffoni dai precari, i neossunti vengono bollati come “amichetti di Renzi” e il Ministero viene preso a sberle da tutti.
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