Con la sentenza n. 10127 del 20 giugno scorso la Corte di Cassazione, in tema di personale docente, ha affermato l’inapplicabilità del principio di conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, restando applicabile la disciplina delle supplenze, contenuta nel d.lgs. n. 297 del 1994, che non è stata abrogata dal d.lgs. n. 368 del 2001. In altri termini, per la Suprema Corte non sussiste il diritto del docente alla stabilizzazione del rapporto e al risarcimento del danno in caso di reiterazione delle supplenze, ove non risulti un abuso nell’assegnazione degli incarichi in questione.
Nonostante questa decisione contraria al personale supplente della scuola, il Codacons non molla e con un comunicato dell’11 luglio annuncia di continuare la battaglia per ottenere i risarcimenti che altri tribunali Milano, Monza, Como, Torino, Alba, Genova, Bologna, Urbino, Ariano Irpino e Marsala) hanno invece finora concesso.
“Ecco nello specifico – si legge nel comunicato – cosa chiediamo (e ci stanno accordando):
· Le differenze retributive maturate sulla base del calcolo degli scatti di anzianità (più interessi legali dalla scadenza)
· Le differenze retributive sulla base del calcole degli scatti di anzianità, per i periodi di “pausa” tra un contratto a termine ed il successivo
· La collocazione nel giusto scaglione stipendiale
Risarcimento danni subiti a causa dell’abusiva reiterazione dei contratti a termine.”
L’intera modulistica è consultabile su: http://www.termilcons.net/index.php?pagina=page_publicForm&idForm=57&css=1&access=ok
C’è tempo per agire fino al prossimo 10 ottobre. Per ogni informazione il numero Codacons è 892.007.