Ad un pugno di giorni dalla fine delle lezioni, cresce l’interesse della politica per i precari della scuola: nelle ultime settimane, infatti, c’è stato un accavallarsi di proposte per stabilizzare i tanti supplenti “cronici” e che svolgono questo lavora da diversi anni.
Dopo l’intesa del 24 aprile e il recente impegno pre-elettorale del ministro dell’Istruzione di avviare Pas abilitanti e concorsi riservati ai precari con almeno 36 mesi di servizio, con l’inizio di giugno è tornato a parlare della categoria il senatore leghista Mario Pittoni.
“Sui precari della scuola – ha fatto sapere il senatore, presidente della Commissione Cultura a Palazzo Madama – la Lega intende rispettare il punto 22 del contratto di Governo, il quale prevede una “fase transitoria” per garantire “il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto a un cronico precariato”.
L’intenzione della Lega è quella di collocare le nuove norme all’interno del decreto legge Crescita. Parallelamente, il partito del Carroccio intende puntare all’avvio di un “efficace sistema di formazione”.
Partendo da questi presupposti, fatti propri dal ministro dell’Istruzione, il senatore Pittoni spiega che si è instaurata una buona “collaborazione tra ministero dell’Istruzione e le cinque principali sigle sindacali, onde definire misure straordinarie per la stabilizzazione del precariato storico e il varo di percorsi abilitanti con selezione in uscita come nel 2013, aperti a tutti coloro che hanno acquisito adeguata esperienza, da inserire nel primo veicolo normativo utile”.
Mario Pittoni, infine, si rivolge all’alleato di Governo, con il quale le posizioni negli ultimi mesi sono sembrate sempre più allontanarsi: “Contiamo sulla conferma della sintonia d’azione con i colleghi del Movimento 5 Stelle, visti gli obiettivi comuni espressi nel contratto di Governo”, conclude il senatore.
La posizione della Lega, sempre più influente a livello di Miur e di Governo, sono state avallate pure dall’opposizione politica.
Al termine di un incontro del Mida, tenuto il 1° giugno in Campidoglio, a Roma, i deputati di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, e Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura e Istruzione, hanno fatto sapere di essere disponibili “a collaborare con la Lega nel lavoro di commissione e in aula per la stabilizzazione dei docenti precari, categoria più ‘dimenticata’ d’Italia, in accordo con l’appello del presidente leghista della commissione Cultura al Senato Pittoni”.
Più che verso la Lega, il messaggio di FdI sembra quindi indirizzato al M5S, il quale ora dovrà valutare bene un eventuale diniego al progetto di abilitazione e stabilizzazione dei precari storici.
Gli attacchi al M5S sono continui. Anche il vicepremier leghista Matteo Salvini, mentre era a Campobasso per sostenere la candidata sindaco leghista Maria Domenica D’Alessandro al ballottaggio del 9 giugno, ha tenuto a dire che “la politica del no che anche qualche amico dei 5 Stelle ha portato avanti nelle ultime settimane, non solo non serve all’Italia ma è stata anche bocciata dagli italiani”.
Il leader leghista non ha mancato l’occasione per ricordare che la scuola risulta tra le azioni prioritarie che il suo partito di Governo intende risanare.
Su dove andrà a parare l’azione del Carroccio i giochi sono fatti: l’intenzione è quella di replicare i corsi abilitanti del 2013, destinati a chi ha svolto almeno tre anni di supplenze.
La proposta è stata già accolta dai sindacati rappresentativi e trasformata in un’ulteriore bozza propositiva: nel testo, divulgato qualche giorno fa, si legge che si vuole permettere a tutti i docenti che hanno i requisiti delle 3 annualità (circa 55.000) di abilitarsi, consentendo a coloro che si trovano in posizione utile rispetto ai 24.250 posti di trasformare il proprio contratto, attraverso la fase transitoria, da tempo determinato a tempo indeterminato.
I candidati potranno scegliere liberamente e con consapevolezza per quale regione concorrere ai fini della stabilizzazione.
La procedura è finalizzata alla copertura dei posti e coloro che non rientrano nel contingente che accede alla stabilizzazione si abilitano con i PAS e potranno inserirsi nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia.
La fase transitoria non è finalizzata a determinare graduatorie permanenti o ad esaurimento, essendo una procedura speciale e una tantum.
Parallelamente, potrebbero essere anche avviati dei concorsi riservati agli abilitati, i quali continuerebbero ad avere la possibilità di vedersi riservata una quota nel concorso ordinario.
A proposito di quote riservate, ne è stata prevista anche una per gli assistenti amministrativi facenti funzione Ata, anche questa derivante dalla proposta scaturita dal senatore leghista Mario Pittoni e avallata anche da altri sindacati, come l’Anief.
Si prevede, in sintesi, l’indizione di un percorso riservato (e/o mobilità professionale) e l’eliminazione della prova pre-selettiva per i facenti funzione che partecipano al concorso ordinario.
Inoltre, per la valorizzazione professionale del restante personale Ata – mobilità professionale e posizioni economiche – è stato richiesto un tavolo specifico.
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