Precari

Precari, è corsa ai titoli: quanto costa essere docente!

Attorno ai precari, il mercato delle università, una corsa ai titoli che si accumulano uno dopo l’altro per fare punteggio e salire in graduatoria, con un costo che grava tutto sulle tasche degli insegnanti precari, tra certificazioni informatiche, di lingua, CFU e molto altro.

Lo sostiene Silvana Vacirca, insegnante referente del Comitato Priorità alla scuola, nella diretta Facebook di Tecnica della scuola Live del 12 ottobre (rivedi la diretta integrale).

La polemica con la Ministra Azzolina

Un ragionamento, il suo, che torna sulle affermazioni della Ministra Azzolina che nei giorni scorsi aveva attribuito ai precari “non storici” una mancanza di competenza.

Afferma, in polemica con la Ministra, Silvana Vacirca: “Se in zone dove ci sono molti precari la scuola funziona bene, forse evidentemente essere precari non significa essere poco preparati, questa equivalenza non c’è, chi la sostiene dice delle falsità, anzi in genere sono colleghi molto giovani e molto formati, che acquisiscono titoli su titoli per accumulare punteggio. E qui c’è una certa dose di mercato delle università, perché, si sa, si deve pagare ogni titolo.”

Parole molto forti sostenute dalla referente del comitato, che in fatto di scuola auspicherebbe che dopo tre anni si possano innescare procedure di stabilizzazione dei precari, come ci chiede l’Europa, e possibilmente non sempre a spese degli aspiranti docenti. Non a caso, infatti, la docente contesta che al momento tutta la formazione dopo la laurea sia delegata all’Università e peschi nelle tasche degli insegnanti.

Il centro della questione: “Bisogna prevedere dei percorsi in cui si possa arrivare rapidamente alla stabilizzazione di una quota del personale precario.”

Manca una buona programmazione

E ancora: “Lo Stato deve capire che ha un problema. Il problema è dei precari, certo, ma soprattutto del Governo. Sembra evidente che non hanno fatto una buona programmazione. Come è possibile che facciano un TFA per il sostegno per 20 mila posti annuali, quando ci sono 80 mila posti coperti da precari? Forse è un problema di matematica o forse di programmazione.”

L’ultima sferzata contro i test delle prove concorso: “Abbiamo visto tante volte che tipo di domande vengono fuori dai quesiti dei concorsi. Siamo sicuri che siamo di fronte alla meritocrazia e alla qualità, o piuttosto siamo di fronte al sorteggio?

Carla Virzì

Articoli recenti

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024

Primo giorno di scuola Strasburgo per Salis e Vannacci: i neofiti dell’Europarlamento che faranno leggi sull’Istruzione, Leoluca Orlando il più anziano

Primo giorno di “scuola” a Strasburgo, dove a tre mesi dall'ultima volta, il Parlamento europeo…

17/07/2024