I supplenti rimasti nelle graduatorie ad esaurimento accusano i neo-assunti con la Buona Scuola di aver prima accettato le condizioni previste dalla legge per cercare, successivamente, ogni tipo di éscamotage al fine di ritornare nelle province di residenza; a loro avviso, questi ultimi avrebbero fatto pressione per ottenere la deroga al vincolo triennale per l’assegnazione provvisoria ottenendo, così, (in alcune regioni, a seguito di proteste e richieste di aiuto nei confronti delle istituzioni locali) la possibilità di essere utilizzati sul sostegno pur senza titolo di specializzazione. I docenti immessi lo scorso anno, da parte loro, si difendono sostenendo che gli incarichi annuali, destinati ai precari delle GaE, si sono svolti sempre sui posti residuati dalle operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria e rilanciano accusando i precari della loro rinuncia all’assunzione.
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Per Anief tutto questo sarebbe colpa della cosiddetta Buona Scuola che fra l’altro si sta rivelando sempre più un flop. Dopo la chiamata diretta e il potenziamento, ora è la volta delle cattedre contese.
Secondo Anief “quanto sta accadendo dimostra che la Buona Scuola non doveva essere approvata”, ma dimostra pure, ci permettiamo sussurrare, che sta dando grande spazio ai contenziosi con l’Amministrazione, che consentono fiumi di carte bollate e fiumi di denari che scorrono direttamente nelle tasche di avvocati e sindacati forse a tale fine sorti