Attualità

Precari, i sindacati: “Una fase transitoria per stabilizzare e coprire i posti”

Come abbiamo riportato in precedenza, il 6 marzo 2019 il Miur ha convocato i sindacati per illustrare i criteri con i quali verrà rideterminato l’organico per l’anno scolastico 2019/20 tenuto conto della fine del blocco triennale degli organici previsto dalla L.107/15 e del calo degli iscritti.

A preoccupare i sindacati è il calo degli alunni iscritti al prossimo anno scolastico: 69 mila.

Si è certamente trattato di un primo incontro in cui l’amministrazione ha fornito i numeri e le intenzioni per quanto riguarda le dotazioni organiche.

Nonostante per il prossimo anno scolastico siano previsti dei lievi aumenti di organico per i docenti, le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, indicano il precariato come l’emergenza più grossa per il prossimo avvio di anno scolastico, tanto da organizzare, per il 12 marzo, un sit-in.

I pensionamenti e le cattedre già vacanti

Il fattore più preoccupante per i sindacati è dovuto alle proiezioni dei posti liberi in seguito ai pensionamenti: infatti, considerando le domande quota 100 e le domande di pensionamento ordinario scadute a dicembre, si arriva complessivamente 42.050 posti liberi.

Inoltre, bisogna dire che quest’anno, ultimate le operazioni di immissione in ruolo, sono rimaste scoperte ben 32.217 cattedre, pari a più della metà del contingente delle immissioni in ruolo 2018/2019.
Sommando i pensionamenti di ufficio, si arriverebbe a toccare circa 80 mila cattedre da coprire.

I sindacati insistono: serve concorso riservato per i precari

A tal proposito, come avevano già preannunciato le organizzazioni sindacali La Tecnica della Scuola, la soluzione potrebbe essere un concorso riservato per chi ha già maturato almeno 36 mesi di servizio.

Nello specifico, la Uil Scuola riferisce: “In assenza di provvedimenti urgenti da parte dell’amministrazione, c’è il rischio concreto che a settembre ci sarà un esponenziale aumento del precariato che avrà riflessi negativi sulla continuità didattica e quindi sulla qualità dell’insegnamento che il governo e la politica affermano di voler tutelare”.

Pertanto, “serve un provvedimento legislativo, magari integrando l’emendamento ” Pittoni” al Decreto legge della “quota 100 che va in discussione per la definitiva approvazione alla Camera dei Deputati, in cui recuperare la fase transitoria di reclutamento che consenta a coloro che possono vantare almeno tre anni di servizio, l’accesso alla prova orale di un  concorso riservato”.

La Uil Scuola guarda però anche ai diplomati magistrale, anche alla luce della recente sentenza dell’Adunanza Plenaria: “Contemporaneamente andrebbero sanate le posizioni dei docenti magistrali che non trovandosi nelle condizioni di poter partecipare allo specifico concorso straordinario, in via di definizione, sarebbero licenziate, pur avendo superato l’anno di formazione e prova”.

 

Fabrizio De Angelis

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