Il Ministro dell’Istruzione, in un post sulla pagina Facebook, è tornato sull’intesa fra Miur e sindacati dello scorso 23 aprile.
Bussetti, ha fornito il crono programma dei tavoli: “si parte il 6 maggio con quello sul reclutamento e sul precariato. Il 14 maggio parleremo di dirigenti scolastici, il 20 di contratto, il 28 di Università e Ricerca e Alta formazione artistica, musicale e coreutica”.
Il primo incontro, quindi, sarà quello sul precariato, a cui il Ministero ha pensato ad un piano per la stabilizzazione che dovrebbe portare l’immissione in ruolo dei precari storici in tempi brevi.
In base al testo dall’intesa firmata il 24 aprile, “in via transitoria, il Governo, si impegna a prevedere percorsi abilitanti e selettivi riservati al personale docente che abbia maturato una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi finalizzati all’immissione in ruolo”.
L’idea è quindi quella di attivare dei PAS a pagamento, gestiti dalle Università, che possa portare direttamente al reclutamento dei precari. Soluzione caldeggiata da tempo dal Senatore Pittoni, e che adesso dopo l’incontro in notturna fra Bussetti e sindacati, sembra diventare reale.
L’altro canale su cui potranno fare riferimento i docenti precari storici, è quello relativo alle agevolazioni al prossimo concorso: per chi ha già maturato almeno 36 mesi di servizio come supplente è prevista già una quota di riserva al prossimo concorso per la scuola secondaria. Tale quota, come preannunciato, potrebbe aumentare dall’attuale 10% previsto dalla legge di bilancio 2019. L’esatta percentuale ancora non è data saperla, ma nei giorni scorsi avevamo riferito di un’ipotesi del 35%, anche se non è escluso che tale quota possa arrivare al 50%, proprio in seguito all’accordo fra organizzazioni sindacali e Ministro. In tale accordo è previsto l’ingresso senza prova preselettiva dei precari al concorso, una quota riservata e l’assenza del requisito dei 24 CFU.
Dal tavolo del 6 maggio attendiamo quindi date ed indicazioni precise sul reclutamento dei docenti, tema fondamentale della scuola che anche il prossimo settembre vedrà la piaga della “supplentite” condizionare l’avvio dell’anno scolastico.
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