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Precari, il Ministro rilancia 10mila assunzioni e concorso ad hoc per i giovani

Il ministro Profumo rilancia le 10mila assunzioni di docenti sfumate nei giorni scorsi in Parlamento per mancanza di fondi: le ritiene possibili già nell’anno in corso. A patto che i precari “storici” comprendano la necessità di aprire le porte anche ai giovani aspiranti prof.
Intervenendo a Roma a un convegno dedicato al rilancio della cultura in Italia organizzato da Idv, il ministro dell’Istruzione ha spiegato che assumere circa diecimila docenti precari è un’operazione “possibile”. Profumo ha dichiarato che “a fronte di 180mila insegnanti precari in graduatoria contiamo di poterne inserire circa diecimila”, visto che “la capacitá di assorbimento del sistema scuola é di alcune migliaia all’anno”.
Poi il ministro ha sottolineato che in cambio di questi nuovi ingressi, c’é chi sarà inevitabilmente chiamato al sacrificio: “bisogna fare un patto tra generazioni e i giovani non possono andare sempre in coda. Serve un canale maggioritario – ha detto ancora il ministro – per dare una risposta a chi é già in graduatoria, ma nella scuola ci sono anche delle materie d’insegnamento scoperte e si puó avviare una fase concorsuale per coprire quei posti”.
I tempi per l’attuazione dei corsi abilitanti di queste materie si prospettano però lunghi: i corsi Tfa devono essere ancora banditi (la preselezione dovrebbe svolgersi tra la metà di giugno e luglio). Ed i concorsi pubblici, annunciati dallo stesso Profumo per la seconda parte del 2012, si prospettano riservati ai precari già abilitati. Che, ovviamente, i neo-laureati non possono di certo annoverare tra i loro titoli. Forse il ministro, con queste dichiarazioni, vuole cominciare a rendere pubblica un’intenzione. Che si concretizzerà però nella migliore delle ipotesi, nell’estate del 2013. Anche con l’eventuale fase concorsuale aggiuntiva indicata dallo stesso Profumo.
Al termine delle dichiarazioni, Profumo ha assistito ad alcune contestazioni dalla platea: alcuni rappresentanti degli insegnanti e dei ricercatori, hanno scritto le agenzie di stampa, si sono detti “stanchi” dei continui rimandi e “del clima di incertezza che attanaglia il mondo dell’istruzione da troppi anni”. Quello dei precari, del resto, è uno dei temi più scottanti dell’attuale scuola italiana: anche parlarne, cercando di trovare delle soluzioni il più possibile condivise, può diventare motivo di aspra discussione. Fino alla aperta contestazione.
Alessandro Giuliani

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