Come abbiamo avuto modo di scrivere in precedenza, il tavolo tematico sul precariato del 16 maggio si è concluso con la proposta dei sindacati all’amministrazione: un concorso ordinario e procedura di stabilizzazione straordinaria con graduatorie regionali, accessibili a tutti i docenti con i requisito di tre annualità di servizio.
Si tratta di una proposta che, sostanzialmente, non cambia le premesse dell’intesa del 24 aprile. Tuttavia, le organizzazioni sindacali hanno esplicitato nel corso dell’ultimo incontro la loro visione di reclutamento e di come stabilizzare il precariato storico.
Secondo i sindacati, i candidati in tal modo avranno una doppia possibilità, e soprattutto potrebbero concorrere almeno per due regioni: quella del concorso ordinario e quella della procedura straordinaria del Pas.
Sappiamo già che al momento il numero di docenti precari che dovrebbero essere coinvolti, ovvero i docenti con 3 annualità, risulta essere di 55.604.
Di questi, una parte sarebbero immessi subito tramite il PAS che partirebbe il prima possibile, mentre il resto potrebbe anche andare a concorso. La quota che sarà immessa subito con il PAS, non è ancora stabilita ma probabilmente compresa fra i 20 e 25 mila posti e potrebbe nello stesso tempo concorrere al concorso scuola 2019 per la secondaria.
Adesso bisogna attendere la risposta del Miur e la convocazione del nuovo tavolo tematico, per capire se da Viale Trastevere le idee sono le stesse o quanto meno simili.
Il Ministero sarebbe d’accordo a dare avvio ai PAS purché siano selettivi già in entrata: la motivazione è che le Università non sarebbero in grado di organizzare corsi per tutti i precari che potrebbero iscriversi.
Ricordiamo che l’altro canale su cui potranno fare riferimento i docenti precari storici, è quello relativo alle agevolazioni al prossimo concorso scuola 2019: per chi ha già maturato almeno 36 mesi di servizio come supplente è prevista già una quota di riserva al prossimo concorso per la scuola secondaria. Tale quota, come preannunciato, potrebbe aumentare dall’attuale 10% previsto dalla legge di bilancio 2019.
L’esatta percentuale ancora non è data saperla: si parla di un’ipotesi del 35%, anche se non è escluso che tale quota possa arrivare al 50%, proprio in seguito all’accordo fra organizzazioni sindacali e Ministro. In tale accordo è previsto l’ingresso senza prova preselettiva dei precari al concorso, una quota riservata e l’assenza del requisito dei 24 CFU. Si spera che i prossimi incontri possano fare chiarezza su questo punto perchè come abbiamo fatto notare chiaramente in precedenza, se non si arriva ad una soluzione definitiva fra le parti sul tema precari, l’iter di pubblicazione del bando del concorso scuola 2019 per la secondaria potrebbe subire ritardi.
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