Precari, il Tribunale di Milano condanna il Miur a risarcire due supplenti con 47mila euro
Si accavallano le sentenze che condannano il Miur per trattamento iniquo nei confronti dei precari della scuola: stavolta ad emetterla, il 13 febbraio, è stato il Tribunale di Milano (Sezione Lavoro), dando ragione alla linea difensiva del Codacons che aveva chiesto un adeguato risarcimento per i mancati adeguamenti stipendiali di due docenti precari. I giudici del lavoro si sono detti concordi nell’accordare le differenze tra quanto percepito da ciascuno di loro in forza dei contratti a tempo determinato impugnati e quanto avrebbero dovuto percepire se fossero stati correttamente collocati nei gradoni stipendiali previsti dalla successione dei Ccnl del comparto scuola in base all’anzianità di servizio maturata. Il Ministero dovrà quindi versare in totale circa 47.000 euro ai due insegnanti precari, equivalenti rispettivamente a nove e sei mensilità delle ultime retribuzioni globali di fatto da loro percepite (una per ciascun anno di servizio), oltre agli interessi legali maturati. Inoltre, il giudice ha dichiarato ‘il diritto di ogni ricorrente al riconoscimento dell`anzianità maturata dalla prima assunzione e alla collocazione nella relativa classe stipendiale’.
“Finalmente raccogliamo i primi frutti del nostro impegno contro il Ministero dell`Istruzione, dell`Università e della Ricerca e, soprattutto, contro l`odiosa prassi dei contratti a termine“, ha commentato il Codacons. “Proprio come richiesto dall`Associazione con forza in questi mesi il Ministero – sostiene ancora l’organismo guidata da Rienzi – dovrà ‘pagare a ogni ricorrente, oltre interessi legali fino al saldo”. Per il Codacons si tratta quindi “di una sentenza molto importante, che apre la strada ai risarcimenti in favore dei circa 2 mila precari della scuola che attraverso il Codacons hanno fatto causa al Ministero dell`istruzione per veder riconosciuti i propri diritti di lavoratori e ottenere le retribuzioni finora non percepite, a causa della perenne condizione di precarietà“.
Certo, se l’esito delle altre sentenze dovesse essere analogo a quest’ultima, per il dicastero di viale Trastevere si prospettano spese non indifferenti: a chiedere risarcimenti ricchi di zeri non è stato infatti solo il Codacons. Ma molte altre associazioni. Oltre che alcuni sindacati. Che di recente hanno riscosso altrettanti consensi.