Attualità

Precari, immissioni in ruolo e reclutamento docenti: Valditara al Question Time al Senato – DIRETTA ore 15,00

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara partecipa al question time al Senato di oggi, 12 settembre alle ore 15,00 per rispondere ad interrogazioni a risposta immediata.

In particolare Valditara risponderà ad una interrogazione sulle misure per aumentare il numero degli insegnanti di ruolo e per stabilizzare i docenti precari.

Sbrollini, Borghi (IV-C-RE)

Premesso che:

l’anno scolastico 2024/2025 si preannuncia già difficile e segnato dagli annosi problemi che puntualmente contraddistinguono il sistema scolastico italiano: la precarietà tra gli insegnanti ha raggiunto picchi assoluti, con il rischio di raggiungere la cifra record di 250.000 supplenze;

su oltre 63.000 posti vacanti disponibili, il Ministro in indirizzo, di fatto, con il decreto ministeriale 31 luglio 2024, n. 58, ha previsto solo 45.124 immissioni in ruolo di insegnanti della scuola d’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, non risolvendo in alcun modo i problemi della precarietà e della mancanza di insegnanti, lasciando scoperte quasi 19.000 cattedre: a questi numeri, vanno aggiunte poi le decine di migliaia di posti precari legati soprattutto al sostegno, dove i posti in organico di diritto sono 126.000 circa, ed in realtà si raddoppiano;

il numero complessivo di insegnanti precari, di fatto, nei prossimi mesi sarà ancora una volta abnorme: pertanto occorrono scelte decisive e chiare sul reclutamento degli insegnanti, al fine di aumentare il numero degli insegnanti in pianta stabile, comprendendo così tutte le cattedre attualmente vacanti, e ponendo un freno al precariato tra gli insegnanti, costretti ad assumersi ruoli in supplenza e segnati da una forte incertezza rispetto al proprio futuro lavorativo,

si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di reclutare un maggior numero di insegnanti e stabilizzare in organico i docenti attualmente precari, per porre termine all’annoso problema delle supplenze e garantire una stabilità lavorativa a migliaia di insegnanti, costretti a lavorare nell’incertezza del proprio futuro.

Redazione

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