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Precari in ansia: la caduta del Governo mette a rischio le 120.000 assunzioni

La caduta del Governo potrebbe rivelarsi una beffa per i 120.000 precari (100.000 insegnanti e 20.000 Ata) che avrebbero dovuto essere assunti durante le due prossime estati, così come previsto nella Finanziaria 2008. Il nuovo Governo potrebbe infatti non avallare questo provvedimento reputandolo secondario rispetto ad altre emergenze.
Con una petizione, cui stanno rapidamente confluendo le firme dei diretti interessati, diverse associazioni dei precari hanno così deciso di giocare d’anticipo chiedendo ai Ministri uscenti, della PI, Giuseppe Fioroni, e dell’economia, Tommaso Padoa Schioppa, di firmare un decreto interministeriale per evitare che sfumino le previste immissioni in ruolo.
“La politica si assuma la responsabilità di prendere decisioni che vanno a vantaggio di tutti i cittadini; i giochi di potere e gli intrighi di palazzo non danneggino la gente comune”, si legge nel documento firmato dal Comitato insegnanti precari non abilitati, il Comitato precari di Parma, il forum Precarisalerno, il forum precariscuola, l’Orgoglio precario e il blog PrecariaMente.
“Tanti insegnanti precari – continua il documento – hanno bisogno di un lavoro stabile e sicuro per poter programmare il loro futuro, tante famiglie hanno bisogno di una scuola di qualità per i loro figli, attualmente costretti a frequenti ed improduttivi ‘balletti’ di insegnanti in spregio a qualsiasi forma di continuità didattica, essenziale per un processo complesso come quello dell’ apprendimento”.
Al Ministero della pubblica istruzione sono consci del pericolo imminente, ma anche loro sono in attesa degli eventi. “Essendo le assunzioni già previste dalla Finanziaria del 2007, anche un governo guidato dal presidente Marini potrebbe autorizzare le 60.000 assunzioni previste tra pochi mesi”, ha fatto sapere il viceministro Mariangela Bastico. Le più a rischio sarebbe soprattutto la seconda tranche di immissioni in ruolo: “quelle del 2009 – ha sottolineato Bastico – saranno di competenza del nuovo governo”.  
A scanso di equivoci, va comunque rimarcato che il problema precariato della scuola (“unico settore della Pubblica amministrazione con lavoratori precari di 40, 45 anni con più di 15 anni di servizio”, sottolineano i promotori della petizione) non si sarebbe esaurito con questa doppia tornata di assunzioni prevista dal governo Prodi: secondo i dati ufficiali, pubblicati pochi giorni fa dal ministero della PI, i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie (ad esaurimento) ammontano a circa 280.000 docenti. A cui si vanno ad aggiungere almeno 100.000 lavoratori non docenti iscritti nelle graduatorie che lavorano nella scuola a tempo determinato come bidelli, assistenti amministrativi e tecnici. Di tutto questo ‘esercito’, in totale circa 400.000 persone, quasi la metà lavora con supplenze annuali ed il resto si accontenta di sostituzioni brevi.
“Ciò dimostra – ha fatto sapere la Flc-Cgil – che le previste 100.000 immissioni in ruolo nei prossimi due anni non esauriranno le graduatorie degli aspiranti docenti, ma le scalfiranno. E rende necessario un nuovo piano di immissioni in ruolo. Problema di non scarso rilievo se si considera la necessità di avviare un nuovo sistema di reclutamento che valorizzi il percorso universitario di formazione e dia uno stop definitivo alle sanatorie”.
Le nuove modalità di reclutamento (che prevedono un regolamento di selezione, una nuova formazione e nuove modalità di assunzione) tuttavia sono ancora lontane dal compiersi: Fioroni contava di arrivare a definire il tutto entro pochi mesi. Praticamente impossibile che ci si riesca in pochi giorni.
Per completezza va comunque detto che per i precari vincitori di concorso inseriti nelle graduatorie ad esaurimento questa situazione di empasse politica potrebbe portare anche importanti vantaggi: dando per scontato che le previste assunzioni dovessero comunque compiersi, l’allungamento dei tempi di composizione del nuovo sistema di reclutamento (e il rinvio dei nuovi concorsi, inizialmente previsti per il 2009) costringerà il Ministero della PI ad immettere in ruolo attingendo al 100% proprio delle ex graduatorie permanenti. Considerati i tanti posti vacanti anche gli ultimi inseriti possono sperare.
 
Alessandro Giuliani

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