I lettori ci scrivono

Precari in piazza il 12 ottobre, ma perché mancano i sindacati?

Il 12 ottobre ci sarà una manifestazione dei precari della scuola. 
Abbiamo visto i promotori e chi ha aderito ma con grande sorpresa non abbiamo trovato i sindacati rappresentativi di categoria e cioè la Flc Cgil, la Cisl Scuola, la Uil Scuola, lo SNALS, La Gilda e l’Anief. 
Mi auguro che gli organizzatori si siano rivolti a questi sindacati e abbiano chiesto di partecipare alla manifestazione;  se non l’ hanno fatto hanno commesso un grave errore oltre che politico anche strategico compromettendo la riuscita stessa della manifestazione.
Ho sempre consigliato di interloquire in primis con i sindacati di categoria, quelli rappresentativi, che si siedono ai tavoli al MIM e che conoscono gli strumenti della mediazione. 
Detto questo permettetemi un’osservazione dettata dal pessimismo della ragione direi della realtà e in ogni caso credo che  per non sconfinare nell’utopia o peggio nel velleitarismo  bisogna sempre  fare i conti con la realtà.
Gli insegnanti precari e di ruolo sono allergici a ogni forma di lotta e di dissenso dalle manifestazioni agli scioperi, anzi gli insegnanti sono quelli che si vantano, quando c’è uno sciopero, di non aver scioperato, non scioperano i docenti di ruolo e i precari che in occasione degli scioperi diconoche i precari non possono scioperare.
Per loro la lotta inizia e finisce lamentandosi sui social cosa  che ovviamente non serve a NULLA. 
Hanno scambiato la piazza virtuale per quella reale. Io temo e l’ho detto più volte che la condizione degli insegnanti con il tempo peggiorerà e certi diritti sindacali conquistati dalle generazioni precedenti si perderanno anche perché gli insegnanti  non sanno cosa  sia lottare per un diritto collettivo, avvertono il problema solo quando è  il loro  personalissimo problema.  
Non ho molto fiducia negli insegnati anche perché non avvertono che il loro lavoro sta inesorabilmente cambiando, sarà sempre meno una professione e sempre  più un impiego, sarà sempre più burocratico e sempre meno pagato, sarà sempre più precario e  con sempre meno tutele contrattuali.

Libero Tassella (Scuola Bene Comune)

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