Migliaia di precari della scuola scenderanno di nuovo in piazza il prossimo 24 febbraio. L’iniziativa si articola in numerose manifestazioni locali (quella più importante è in programma a Roma, ma ce ne saranno anche altre a Milano, Napoli, Ravenna, Pisa, Foggia, Bari, Oristano, Latina). Ad organizzare la proteste sono i “Precari uniti contro tagli”, sigla che raccoglie il CPS (Coordinamento precari scuola), i precari Cobas ed altri gruppi locali. Le richieste dei precari sono precise: no al concorso finché tutti i precari non verranno assunti; no alla chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici presidi, immediato sblocco del turn over e assunzione di tutti i precari, utilizzo delle graduatorie come unico sistema di reclutamento, annullamento della distinzione tra organico di fatto e di diritto, restituzione dello scatto stipendiale per i neoassunti e rinnovo del contratto di lavoro. Nel mirino dei precari c’è però in questo momento anche la proposta di legge della Regione Lombardia in materia di reclutamento. “Le misure proposte dalla Giunta Formigoni – sostengono i precari – non sono in realtà altro che un modo assolutamente incostituzionale per introdurre la chiamata diretta nelle scuole lombarde ed esautorare il sistema di reclutamento nazionale basato sulle graduatorie provinciali attraverso cui da anni lavorano migliaia di lavoratori precari”. “Il sistema di reclutamento – sottolineano i precari – deve rimanere nazionale basato sulla graduatorie ad esaurimento e la scuola pubblica e statale”. A Roma la manifestazione è prevista per le ore 14, proprio davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione. I precari, infatti, hanno già chiesto che il ministro Profumo riceva una loro delegazione. L’obiettivo dichiarato è proprio quello di strappare al ministro non una ulteriore generica promessa ma la rassicurazione che nei programmi di questo Governo c’è davvero spazio per una soluzione degli annosi problemi dei precari della scuola.