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Precari, la preoccupazione è tanta: diventano oggetto di veglia di preghiera

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La situazione dei precari e delle loro famiglie ha raggiunto dimensioni così preoccupanti da meritare l’attenzione dell’opinione pubblica. L’argomento è divenuto nell’ultimo periodo così centrale che anche i palazzi della politica se ne sono dovuti in più occasioni occupare. Ed ora siamo venuti a conoscenza che lo status lavorativo in cui versano tantissime persone diventerà presto anche argomento centrale all’interno di una veglia di preghiera importante: quella che si svolgerà tra qualche giorno, il 10 maggio, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, a partire dalla 19,15. Ad annunciare l’insolita attenzione sono state le associazioni Acli (le Associazioni cristiane lavoratori italiani) e il Movimento cristiani lavoratori di Roma, che daranno vita all’iniziativa in occasione del trentennale della promulgazione dell’enciclica “Laborem Exercens”, una sorta di ode al lavoro e all’uomo, pubblicata dal Papa Giovanni Paolo II il 14 settembre 1981, nel 90esimo anniversario della Rerum Novarum. Con le associazioni religiose ci sarà pure la Cisl. Attraverso una nota congiunta i tre organismi – Acli, Movimento cristiani lavoratori di Roma e Cisl – hanno fatto sapere che si ritroveranno nella Basilica romana, non molto distante da quella più nota di San Giovanni, “per una veglia di preghiera per i nostri giovani, per le famiglie e per quanti soffrono del disagio e della precarietà che in questi tempi di crisi stiamo attraversando“.
Alla veglia prenderanno parte, tra gli altri, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ed il presidente nazionale Acli, Andrea Olivero. Nell’occasione, un pensiero particolare non potrà che andare all’“esercito” di precari della scuola: se solo si considerano i supplenti annuali, negli ultimi anni si è arrivati a 120.000 docenti e 60.000 Ata. Un record non eguagliabile in nessun altro settore o azienda, pubblico o privata. Numeri dietro i quali vi sono spesso individui provati, famiglie in crisi, mutui da pagare e giovani senza futuro.