Categorie: Estero

Precari, la rivincita dei ricorrenti del “pettine”: immessi in ruolo con decorrenza 2009

Ricordate la disputa sui trasferimenti a “pettine” e in “coda”, con protagonisti i docenti abilitati precari che a partire dal 2009 e fino al 2011 erano stati penalizzati per aver chiesto di cambiare provincia nelle graduatorie permanenti, poi diventate GaE? Ebbene, dopo che i giudici costituzionali, attraverso la sentenza n. 41/2011, avevano reputato inapplicabile il modello delle “code”, ideato nel 2007 dall’ex ministro Giuseppe Fioroni e sponsorizzato dalla Lega Nord per scoraggiare gli spostamenti di massa sulle località con più posti vacanti, le vertenze hanno preso una piega decisamente favorevole ai ricorrenti.
A fare il punto della situazione su questa vicenda, che nel 2011 ha costretto il Miur a “congelare” 1.500 assunzioni, è in questi giorni l’Anief: l’associazione sindacale guidata da Marcello Pacifico ha prima messo in evidenza come le aule di giustizia stiano “demolendo le illegittime situazioni imposte dalla Lega nell’avventato tentativo di comprime il diritto costituzionalmente garantito alla mobilità territoriale e all’immissione in ruolo in base al merito. Attraverso le decine di sentenze favorevoli ottenute, inoltre, il sindacato ha dato degna risposta a quei ‘falsi profeti’ che tempo fa davano per certo l’arrivo di un nuovo ‘tesoretto’ in favore del Miur a discapito dei nostri iscritti: la serietà e la competenza nel difendere e tutelare i diritti costituzionalmente garantiti si dimostrano solo con i fatti e non con le vane parole. Il tempo ci ha dato ragione e il Ministero dell’istruzione, è proprio il caso di dirlo, sta imparando la lezione pagandone (tutte) le spese”. Con lo Stato che “continua a pagare ingenti condanne alle spese e cospicui risarcimenti danni per lite temeraria ex art. 96 c.p.c.”.
Questo qualche giorno fa. Le notizie di questi giorni, invece, ci dicono che i tribunali avrebbero iniziato non solo ad indennizzare quei supplenti. Ma anche ad assumerli. Il giudice del lavoro gli ha riconosciuto infatti “il contratto a tempo indeterminato dal 1° aprile 2009 per l’accertato abuso dei contratti a termine e della conclamata disparità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e di ruolo”.
Sono coloro che a causa della collocazione forzata in coda, poi reputata illegittima, si sono visti negare l’assunzione a titolo definitivo. E che ora a Catanzaro, Caltanissetta, Verbania, Parma, Roma e Velletri è arrivata. Con gli interessi: “i destinatari dei pronunciamenti favorevoli – conclude l’Anief – potranno, non appena registrata la nomina in ruolo ‘retrodatata’ al 2009 o al 2010, beneficiare anche della precedente e più favorevole normativa prevista dal CCNI e partecipare liberamente alle operazioni di mobilità territoriale anche fuori provincia”. Quindi, potranno chiedere di essere trasferiti anche fuori provincia sin da subito. Senza attendere i 5 anni previsti dal regolamento introdotto in occasione dell’ultima doppia tornata di immessi in ruolo.

Alessandro Giuliani

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