Precari, ore decisive per le assunzioni

Dopo le rassicurazioni del sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini, i precari della scuola attendono con ansia la decisione del Governo di rispettare quanto indicato nei decreti interministeriali del 3 e 4 agosto 2011: l’assunzione in ruolo di un numero massimo di 22mila docenti e 7mila Ata.
Il pressing dei precari è iniziato da tempo, è stato ribadito in occasione della manifestazione del 16 luglio e verrà riproposto il 26 luglio durante un altro sit-in, programmato sempre davanti a Montecitorio. L’orario pomeridiano della protesta non è casuale, ma deciso perché in contemporanea è prevista la risposta del ministro Profumo, o di un rappresentante del Governo, ad un’interpellanza urgente presentata, attraverso un question time, da due componenti del Partito Democratico: Manuela Ghizzoni, che da qualche settimana è anche presidente della commissione Cultura alla Camera, e Maria Coscia, anche in seno della stessa commissione. “La situazione del personale precario nella scuola italiana – hanno ricordato al Ministro le due deputate – impone un impegno serio per affrontare e risolvere in modo organico il problema: non solo per dare certezza di futuro e stabilità occupazionale ai dipendenti – concludono le deputate – ma anche, e soprattutto, per assicurare la continuità didattica e un corretto svolgimento dell’attività ordinaria delle scuole, che deve essere garantita dallo Stato ai cittadini”.
Il Cps, tra i promotori delle manifestazioni di questi giorni, ha intanto inviato dure accuse ai sindacati: l’accordo sul piano di assunzioni triennale (che per il secondo e terzo anno di attuazione sembrerebbe in bilico) è stato infatti raggiunto – con l’avallo di Cisl, Uil, Snals e Gilda –  sottraendo gli scatti programmati che vanno dal terzo all’ottavo anno di tutto il personale neo-immesso in ruolo. “Siamo delusi dall’atteggiamento dei sindacati confederali – ha detto Marcella Raiola del Cps di Napoliche hanno plaudito alle decisioni governative e avallato la dissennata politica di depauperamento e mortificazione della scuola”.  Raiola ha ribadito che il doppio concorso in arrivo rappresenta “una truffa” nei confronti di decine di migliaia di docenti precari che “plurititolati, pluriabilitati e in cattedra, in moltissimi casi, da più di 10 anni” vengono “sfruttati e licenziati senza complimenti alla fine dell’anno scolastico”. Per il momento a rispondere alle accuse dei precari è stato solo Mimmo Pantaleo, che ha preso le distanze dalle organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl: Siamo l’unica organizzazione sindacale – ha detto Pantaleo – che si sta battendo perché vengono immessi in ruolo tutti i precari: attualmente il decreto è fermo al ministero della Funzione Pubblica e noi stiamo facendo pressioni perché immediatamente si autorizzi l’immissione in ruolo“.
E mentre la commissione Bilancio del Senato non sembra aver preso in considerazione l’emendamento dell’Idv (quasi provocatorio) sull’assunzione di 120mila precari, rimane confermato che il 26 luglio una delegazione dei precari verrà ricevuta dalla VII commissione Cultura di Palazzo Madama: i precari presenteranno un documento attraverso cui vengono descritte e argomentate tutte le loro rivendicazioni e le forti critiche per chi gestisce le sorti dell’istruzione pubblica. Tre le richieste principali: rispetto del piano triennale di assunzioni, niente concorsi, almeno fino all’esaurimento delle GaE, e basta tagli agli organici di un settore che in tre anni hanno perso quasi 150mila posti.
Alessandro Giuliani

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