“La più grave dimenticanza del decreto reclutamento? Quella dei precari”. Così il direttore della Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, nel consueto appuntamento podcast di Radio Cusano.
“Abbiamo precari che svolgono questo lavoro da 10 anni e che andavano stabilizzati – afferma il direttore – Su questo c’è un veto dei 5 Stelle e qualche resistenza anche del Pd. Ma ricordiamo che questi docenti hanno portato avanti la scuola anche durante la pandemia. Dare loro solo un bonus per l’accesso al concorso è veramente poco”.
Perché non vengono stabilizzati? “Si ha timore di fare scadere il sistema di reclutamento – chiarisce Giuliani -. Ma si tratterebbe comunque di verificare le competenze di questi aspiranti docenti nell’ambito di un anno di prova che verrebbe valutato da una commissione”. Quindi un eventuale docente non adeguato verrebbe tagliato fuori dalla procedura di reclutamento. Insomma, il problema non esiste. “Del resto se questa persona non fosse ritenuta adeguata sul profilo professionale, non dovrebbe neanche esserle permesso di effettuare delle supplenze,” osserva il direttore della Tecnica della Scuola.
E sulle buste paga legate alla formazione incentivante: “Non sono aumenti veri, ma aumenti forfettari, una sorta di bonus una tantum. Tuttavia siamo nell’ambito di ipotesi – ricorda – non c’è l’ufficialità della Gazzetta Ufficiale. Intanto i sindacati, ricompattati per l’occasione, già parlano di mobilitazione e di sciopero. Peraltro abbiamo un contratto scaduto già da tre anni e mezzo e la busta paga andrà rimpinguata con circa un 4% lordo di aumento, che però nel caso della scuola significa 50 o 60 euro netti a docenti o Ata, che non coprirà neanche l’inflazione“.
“Siamo a un mese dalla conclusione delle attività a scuola, siamo arrivati a maggio, ma a quanto possiamo capire, lo sciopero sarà proclamato”.
“Si doveva arrivare a un testo condiviso che contasse almeno una parte del mondo sindacale, considerando che i sindacati rappresentano oltre 1 milione di dipendenti. Sembra ripetersi l’opposizione sindacale cui assistemmo ai tempi di Berlinguer che quasi fu costretto alle dimissioni”.
“I 5 Stelle, con Conte in testa, rilanciano un percorso per diventare cittadini italiani attraverso 5 anni consecutivi svolti all’interno della scuola, un progetto a cui crede moltissimo il Movimento 5 Stelle – osserva Alessandro Giuliani -. Vedremo se questo progetto di legge potrà arrivare in porto e permettere a oltre 800mila alunni stranieri di diventare italiani a tutti gli effetti, superando i cavilli burocratici. Bisogna adeguarsi assolutamente da questo punto di vista,” conclude il nostro direttore.
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