I precari della scuola, che da anni occupano un posto nella graduatoria ad esaurimento si sono insediati (già dal 4 settembre, come anticipato in altro articolo) davanti al Ministero dell’Istruzione, equipaggiati di tenda e sacco a pelo, per manifestare il dissenso contro l’intenzione, annunciata dal ministro Francesco Profumo, di bandire un concorso a cattedra annunciato dal ministro Francesco Profumo. I precari storici hanno trascorso, con spirito goliardico, la loro prima notte in tenda. Nonostante la pioggia non hanno rinunciato all’idea di portare avanti una contestazione permanente, volta a difendere la loro legittima aspettativa di entrare in ruolo su tutti i posti di fatto disponibili. Ieri al sit-in hanno partecipato in cinquecento armati di striscioni di contestazione .
In attesa di quanto scaturirà dall’incontro tra Miur e sindacati, fissato per il 6 settembre, alcuni hanno deciso di proseguire con un presidio permanente che dovrebbe culminare con un’assemblea nazionale domenica a Roma. Una lotta di piazza che durerà per i prossimi giorni. Sono determinati a bloccare davvero il concorso con una lotta permanente.
La parola d’ordine è boicottare Il concorso a cattedra che non si deve fare in quanto il mondo del precariato storico ha già dato tanto e si è sacrificato al di là di ogni limite accettabile. In questi ultimi lustri i precari si sono laureati, hanno fatto concorsi, corsi di aggiornamento, master e corsi di perfezionamento. Non è proponibile di chiedere altri sacrifici come quella di un’ ulteriore prova dopo tanti anni di precariato in cattedra. I precari sono certi che il concorso non verrà bandito, come detto il 24 settembre e giurano che non si fermeranno fintanto che il ministro non ascolterà le loro ragioni.