I membri dell’associazione “Scuola lavoro e libertà”, come scrivono in un comunicato, hanno assistito allo “svolgimento della prova scritta (così si definiscono oggi le croci che i nostri antenati mettevano al posto della firma) dell’unico concorso ordinario della storia chiamato ‘straordinario’, in cui si sono registrate percentuali di superamento della prova dell’ordine del 90%”. Tali generosi risultati erano stati ampiamente previsti dagli stessi docenti dell’associazione che avevano predetto una prova scritta tutto sommato fattibile.
Secondo l’associazione “gli esaminatori saranno ben meno magnanimi in occasione della futura prova orale dove, al di là di tutte le strategie adottabili per far ingoiare la pillola, bene che vada si potrà accontentare un numero di aspiranti pari al numero di posti banditi”.
L’assocazione parla di quella che per i suoi membri è “l’ennesima presa in giro nei confronti dei lavoratori: l’avvio dei corsi abilitanti all’insegnamento”. “L’avvio dei corsi abilitanti per i soli già abilitati e specializzati su sostegno e l’annunciato imminente aggiornamento delle GPS che non permetterà ai precari storici l’inserimento del titolo abilitante, hanno dato poi la conferma definitiva che, ancora una volta, questi ultimi erano stati impietosamente destinati alla macelleria sociale, e professionisti con anche decine di anni di esperienza sarebbero dovuti tornare per l’ennesima volta, ripartendo da zero, in coda alla fila dello sportello dei diritti al lavoro. È per tutte queste ragioni che la misura è ormai ben oltre il livello della sua capienza, e che la categoria è oltremodo stanca di false prese di posizione da parte di forze politiche o sindacali che invitano a stare buoni o attendere la grazia di Pasqua, dicendo di stare dalla parte dei precari”, aggiungono.
Pertanto, l’associazione Scuola Lavoro e Libertà e l’associazione ANLI, congiuntamente, invitano tutti i docenti che hanno sostenuto il concorso Straordinario Bis, tutti i Triennalisti, tutti i precari storici, tutti quei lavoratori che hanno svolto diverse annualità di servizio nella Scuola, tutti coloro che hanno acquisito titoli italiani o esteri riconosciuti validi dalla normativa vigente ai fini dell’insegnamento e tutti quelli che hanno affrontato dignitosamente concorsi pubblici nella Scuola ma che non sono stati immessi in ruolo di unirsi alla Manifestazione di Protesta che si terrà il 10 Aprile a Roma in viale Trastevere, presso la sede del MIM.
“È arrivato quindi il momento di manifestare pubblicamente il nostro dissenso nei confronti di una politica cieca e sorda nei confronti dei problemi della Scuola e di chi la manda avanti, una politica che vuole fare cassa sulla pelle dei lavoratori e che spera di sedare le proteste inscenando concorsi soporiferi”, scrivono dall’associazione.
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