Precari

Precari religione cattolica contro il concorso ordinario. Pittoni (Lega) annuncia battaglia

L’ “emendamento Toccafondi” per i precari di religione cattolica sta scatenando le proteste di molti docenti coinvolti.
Le proteste più vivaci arrivano dal sindacato dei docenti di religione cattolica CONFSAL-ANAPS che chiede senza mezzi termini una “procedura concorsuale riservata non selettiva”.

La posizione di Confsal-Anaps

In una lettera inviata alla nostra redazione Angela Loritto, del sindacato stesso, definisce la proposta di Toccafondi “un vero insulto per la categoria”: “Sono stati banditi riservati non selettivi per docenti della scuola secondaria e primaria – spiega la docente – ed ora per gli insegnanti di religione che non hanno un concorso dal 2004 si propone un ordinario dando solo spazio a chi trarrà beneficio da questa decisione proponendo corsi di preparazione e vendita di libri diventando solo un business”.

I precari storici di religione cattolica

La protesta è stata accolta e rilanciata anche dal senatore Mario Pittoni (Lega) che si sta già preparando al passaggio del decreto scuola nella Commissione di cui è presidente per far passare una modifica radicale al decreto stesso: concorso straordinario per i docenti di religione con 36 mesi di servizio precario.
Il documento a firma degli “Insegnanti Precari Storici di Religione Cattolica”, inviato anche alla presidente del Senato e alle organizzazioni sindacali, è inequivocabile: “Tutti noi, insegnanti di religione – credeteci: davvero tutti – siamo rimasti senza parole di fronte alla recente approvazione dell’emendamento presentato dall’onorevole Gabriele Toccafondi. Noi, insegnanti di religione non di ruolo (docenti idonei al concorso 2004 ma mai immessi in ruolo, docenti precari da 36 mesi – limite temporale fissato dalla normativa europea per l’uso dei contratti a termine – a oltre vent’anni di servizio e docenti con qualche anno di servizio sulle spalle) ma anche docenti di ruolo, riteniamo che questo emendamento sia profondamente ingiusto! Così com’è concepito e formulato esso non rispecchia adeguatamente le nostre istanze”.

“Nessuna categoria di docenti – spiegano i firmatari del documento – ha atteso e sta attendendo da così tanto tempo una giusta stabilizzazione e ora sentir parlare di concorso ordinario ci scoraggia e ci delude, non perché ci sentiamo messi alla prova nella nostra preparazione culturale, frutto anche di tanti anni di esperienza didattica ma perché ancora una volta veniamo considerati il fanalino di coda della scuola italiana e perciò trattati diversamente dagli altri precari”.

La loro richiesta si sintetizza in pochi punti:

  • no al concorso ordinario,
  • scorrimento alla graduatoria degli idonei del 2004,
  • concorso per soli titoli e servizio in analogia a quello di Trento e Bolzano del 2018,
  • istituzione di una graduatoria ad esaurimento.

Battaglia in Parlamento

Sul punto la Lega preannuncia battaglia alla Camera a partire da lunedì quando il provvedimento verrà discusso in aula.
Se la maggioranza dovesse rimanere ferma sulla soluzione del concorso ordinario con posti riservati ai precari, la battaglia verrà riproposta al Senato.
Il clima è piuttosto rovente ed è per questo che, con molta probabilità, la partita si risolverà con l’approvazione del decreto mediante voto di fiducia.

Reginaldo Palermo

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