Precari

Precari scuola, Barbacci (Cisl Scuola): “Circa 215mila supplenze a tempo determinato tra docenti e Ata, fenomeno che va interrotto”

Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica risponde live di martedì 8 ottobre 2024, in seguito alla riunione tra il ministro Valditara e le sigle sindacali, la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci ha parlato dei temi della riunione:

“Sentivamo la necessità di avere un incontro per trattare i temi più scottanti per l’avvio dell’anno scolastico. Sicuramente il tema del precariato è quello più urgente e più delicato, abbiamo chiesto i numeri in ordine allo stato dei contratti a tempo determinato e abbiamo in qualche modo acquisito un fenomeno che si conferma oramai nel tempo, quindi a prescindere dagli sforzi che possono essere fatti, 140.342 assunzioni a tempo determinato quest’anno per quanto riguarda i docenti sono una cosa certa. Di questi 140mila, 102mila sono i contratti a tempo determinato dei docenti supplenti, quindi una qualità significativa dei contratti precari. La previsione è che comunque si andrà oltre i 150.000, poi abbiamo 38.000 posti di spezzonisti che esistono perché gli spezzoni ci sono da sempre e anche quelli vanno a sommarsi alla cifra che poi si aggiunge ai 38.000 incarichi annuali del personale ATA, arriviamo perciò a 215.000 supplenze a tempo determinato tra docenti e ATA. È un fenomeno che va interrotto, abbiamo una Commissione Europea che per l’ennesima volta ammonisce l’Italia. Noi abbiamo chiesto congiuntamente, mi sento di dire che c’è una sintonia tra tutti i sindacati, che si dia una risposta definitiva diversa a cominciare dallo scorrimento delle graduatorie dei concorsi ordinari degli idonei, prima 2020 e poi 2023″.

“Per quanto riguarda gli idonei del 2020 ne restano ancora 20.000 non assunti, quindi si dia seguito, visto che anche dai concorsi 2023 non si sono coperti tutti i posti vacanti e si cominci a scorrere le graduatorie dei concorsi ordinari fino ad arrivare all’ultimo idoneo, perché se si è idonei vuol dire che si è adeguati a ricoprire il contratto a tempo indeterminato”.

“Poi serve tutta una serie di altri interventi per coprire le esigenze del personale docente di sostegno che non ha la specializzazione, questo è un tema molto delicato perché dobbiamo creare le condizioni per attivare corsi seri di specializzazione, andando a coprire gli oltre 85.000 posti che non sono coperti da docente con la specializzazione, è una carenza in particolare del diritto allo studio”.

“Ci sentiamo di dire che al momento il progetto Indire non è noto, non è conosciuto non ci sono le coordinate per capire di che cosa si tratta, a noi interessa che si facciano corsi seri, qualificanti, che non si commercino questi corsi con pagamento di tariffe che sono davvero divisive, soprattutto non sono giuste, offensive. Il progetto Indire non è ancora nella disponibilità del ministro, né ci ha messo al corrente di quali saranno le condizioni, so solo cosa pretenderemo noi”.

Daniele Di Frangia

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