A breve gli uffici scolastici avvieranno la prima fase della procedura di immissione in ruolo per l’a.s. 2021/2022, che si articolerà in una parte ordinaria, riservata ai candidati inseriti nelle GM del 2016, 2018, concorso straordinario 2020 e, se concluso in tempo, concorso Stem, ed ai docenti inseriti nelle Gae, ed una successiva parte straordinaria, riservata ai docenti inseriti nella I fascia delle Gps con tre anni di servizio.
Le graduatorie provinciali di prima fascia, e quindi la disposizione è rivolta ai soli docenti abilitati ivi inclusi, verranno utilizzate per le immissioni in ruolo solo per l’a.s. 2021/2022 solo sui posti (comuni e di sostegno) vacanti e disponibili che risulteranno non assegnati dopo le immissioni in ruolo ordinarie (da Gm e Gae).
Naturalmente non per tutte le tipologie di posto e classe di concorso, e non in tutte le province, si arriverà ad attingere dalla I fascia delle Gps, in quanto tutto dipenderà da un lato dal numero complessivo di posti che saranno finanziati dal Mef per le immissioni in ruolo, e dalla consistenza delle graduatorie di merito dei concorsi e delle Gae.
In attesa della conversione in legge del decreto sostegni bis, e quindi di possibili modifiche sul punto, al momento i requisiti per il reclutamento da Gps sono i seguenti:
– inclusione nella prima fascia delle Gps, o negli appositi elenchi aggiuntivi (ai quali possono iscriversi, anche con riserva di accertamento del titolo, coloro che conseguono il titolo di abilitazione o di specializzazione entro il 31 luglio 2021);
– aver svolto su posto comune o di sostegno, entro l’anno scolastico 2020/2021, almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, negli ultimi dieci anni scolastici oltre quello in corso, nelle istituzioni scolastiche statali.
In questi giorni è in corso la discussione in sede parlamentare sugli emendamenti proposti al disegno di legge di conversione del Dl sostegni bis.
Si sta tentando di inserire un ampliamento della platea dei possibili aspiranti al ruolo da Gps, eliminando o, quantomeno, riducendo il requisito di tre anni di servizio ed addirittura estendendo anche ai docenti inseriti in II fascia.
Solo al termine dell’iter parlamentare di conversione sapremo con certezza se gli attuali requisiti saranno modificati.
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