Come era facilmente prevedibile non basta un decreto per fare in modo che i precari ricevano lo stipendio in modo regolare. Lo testimoniano le lettere di protesta che ci arrivano e le numerose segnalazioni che si possono leggere nei social.
Il fatto è che scrivere in una norma che per i dirigenti responsabili dei ritardi si configurano responsabilità disciplinari è pressochè inutile se non si cerca prima di capire per quale motivo i pagamenti siano stati effettuati in ritardo. Ora, la questione è semplice: da diversi anni quando si arriva a settembre-ottobre i soldi disponibili sul capitolo di spesa del bilancio dedicato al pagamento delle supplenze si esaurisce (questo accade perchè immancabilmente da un po’ di anni a questa parte, lo stanziamento iniziale sul capitolo risulta inadeguato).
I ritardi degli uffici c’entrano poco o nulla. Con l’adozione dell’organico potenziato si pensava che la spesa per le supplenze sarebbe diminuita in modo significativo ma questo non si è verificato. Parlare di responsabilità degli uffici e dei dirigenti può essere rassicurante ma non risolve affatto il problema. Molto banalmente, per pagare regolarmente i supplenti ci vuole solamente uno stanziamento più adeguato.
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