Mentre le Organizzazioni sindacali dei Confederali studiano il da farsi, un po’ a sorpresa lo Snals-Confsal ha indetto per il 23 febbraio a Roma una manifestazione nazionale: l’obiettivo della protesta è quello di incentivare il Governo ad immettere in ruolo almeno 100 mila lavoratori, tra insegnanti e non docenti, appartenente al personale precario della scuola. Tornano così in piazza i lavoratori della scuola dopo circa due mesi di stop delle mobilitazioni coincidenti con le vacanze natalizie.
"Con questa manifestazione – ha dichiarato il segretario generale dello Snals-Confsal, Gino Galati – intendiamo stringere i tempi per la definitiva risoluzione di un problema che, per le dimensioni assunte, rappresenta una vera "vergogna nazionale". Le forze politiche e il Governo debbono passare dalle parole ai fatti, per contribuire alla qualità della scuola che si ottiene anche attraverso la stabilità del personale".
Il sindacato ha anche programmato per il 10 febbraio un’ulteriore giornata di sensibilizzazione a livello provinciale, sempre per l’assunzione a tempo indeterminato dei precari della scuola. Con questa protesta lo Snals-Confsal intende richiamare il Governo a rispettare quanto previsto dalla Legge n. 143 del giugno 2004, con la quale si è stabilito "un piano pluriennale di nomine a tempo indeterminato che, nel corso del prossimo triennio, consenta la copertura dei posti disponibili e vacanti".
Intanto, attraverso un comunicato unitario, Cgil, Cisl, Uil scuola, Gilda e lo stesso Snals "invitano gli insegnanti e il personale Ata ad una forte mobilitazione per il rinnovo contrattuale del biennio economico 2004-2005, contro ogni tentativo di non rinnovare il contratto e di far slittare tutto al 2006. Questa protesta – spiega il comunicato – sarà indirizzata a tutti i Parlamentari in tutti i collegi elettorali e ai candidati a Presidente delle prossime elezioni regionali, sollecitando impegno per far arrivare al Governo la protesta e le ragioni del personale della scuola. I Sindacati della scuola, a sostegno di tale mobilitazione, invitano le strutture periferiche, coinvolgendo anche le Rsu, a promuovere subito pubblici incontri per sensibilizzare i cittadini, le autorità locali, le forze politiche sulla richiesta forte e pressante del diritto al rinnovo contrattuale".
Ciò che preoccupa i sindacati è la mancanza di finanziamenti all’interno dell’ultima legge finanziaria: la stessa legge n. 143 prevede infatti che annualmente venga previsto un capitolo di spesa a parte per l’assorbimento dei precari nel mondo della scuola.
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