Ci siamo rivolti alle segreterie, al servizio Noipa del Ministero del Tesoro sperando di avere buone notizie ma il rimpallo delle responsabilità è diventato un ritornello della peggiore canzonetta. L’emissione speciale del 24 dicembre, solo ad alcuni di noi e l’ultima prevista il 12 gennaio non cancellano i danni e l’umiliazione compiuti sulla nostra pelle!
Tra diffide, disperazione e mobilitazione chiediamo ciò che è un nostro diritto: uno stipendio regolare, la certezza dei finanziamenti futuri alle supplenze e la fine della “precarietà nella precarietà”, il ripristino delle supplenze tagliate dalla legge di stabilità 2014 , le assunzioni, il rinnovo del contratto nella parte economica. Non vogliamo la precarizzazione di tutti ma piuttosto l’estensione dei diritti a noi precari!
Sono stati più di 127.000 i contratti che il Miur ha stipulato con noi precari, ciò significa che siamo tanti a cui lo Stato ogni anno ruba la dignità pagandoci spesso con due mesi di ritardo e va sempre peggio. Alla faccia del rispetto per il mondo del lavoro e della Costituzione!
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitose e a ferie annuali retribuite”, recita l’art.36 della nostra Costituzione. Ricordiamo che a noi precari, le ferie non godute non vengono retribuite da tre anni.