Ma che fine ha fatto Agnese Landini, che avrebbe dovuto consigliare il marito Matteo Renzi per il bene della scuola pubblica e in modo particolare dei precari storici?
L’attenzione della first lady al mondo del precariato storico della scuola è dovuta alla sua conoscenza del problema, essendo lei stessa un’insegnante precaria di italiano e latino inserita nelle graduatorie ad esaurimento della provincia di Firenze e in prima fascia per le graduatorie d’istituto.
Ricordiamo alcune dichiarazioni recenti della moglie di Renzi, che affermava: “Quello della scuola è un argomento molto importante, di cui parlo con mio marito. In questo modo posso portare ai suoi occhi la piena conoscenza di tante aspettative che, specialmente i precari, hanno sulla scuola e sull’operato del Governo in tal senso”.
Queste parole hanno rassicurato molti precari storici, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, che hanno creduto in una fase politica che avrebbe risolto definitivamente il problema atavico di quel limbo chiamato “precariato storico”. Ed invece ecco arrivare una cocente delusione per tutti quei precari che da anni, se non da decenni, stanno aspettando il fatidico ruolo. Di quale delusione stiamo parlando? Si tratta del decreto ministeriale n. 356 del 23 maggio, composto da un solo articolo che penalizza le graduatorie ad esaurimento a vantaggio dei docenti idonei, ma non vincitori, del concorso bandito con D.D.G. n. 82 del 2012. Altro che svuotamento in quattro anni delle graduatorie ad esaurimento promesse dal primo Ministro Renzi!
Con il decreto n. 356 del 23 maggio 2014, le graduatorie ad esaurimento non riusciranno a svuotarsi prima di qualche decennio. Nel provvedimento c’è scritto che il candidati inseriti a pieno titolo nelle graduatorie di merito del concorso ordinario per il reclutamento di personale docente bandito con il decreto del Direttore generale per il personale scolastico 24 settembre 2012 n.82, ma non collocati in posizione utile tale da risultare vincitori, hanno titolo, a decorrere dall’anno scolastico 2014/15 ad essere destinatari di contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato, in subordine ai vincitori, fermo restando il vincolo della procedura autorizzatoria di cui all’art. 39, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nei limiti del 50 per cento dei posti previsti per il concorso ai sensi dell’articolo 399, comma 1, del decreto legislativo n. 297 del 1994 e fermo restando quanto previsto dell’articolo 400 del suddetto decreto legislativo”.
Questo significa che la destinazione del 50% dei posti per le immissioni in ruolo non potrà, una volta esauriti i posti decretati per i vincitori del concorso bandito ai sensi del D.D.G. n. 82 2012, tornare alle graduatorie ad esaurimento, ma resterà a disposizione dei docenti idonei al suddetto concorso che quindi potranno entrare in ruolo senza magari essere mai entrati in una classe a fare anche un solo giorno di supplenza.
I precari storici sono furiosi per questa decisione che ha cambiato le regole del gioco durante lo svolgimento della partita e si chiedono dove è finita Agnese consigliera maldestra di un Premier, che di scuola e precariato storico non capisce proprio nulla.
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