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Precari supplenze brevi da mesi non ricevono lo stipendio, Cobas offre consulenza legale

“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” (articolo 36 della Costituzione).

Il diritto ad una adeguata retribuzione è dunque garantito dalla Costituzione indipendentemente dalla tipologia di contratto, e non è un optional dipendente dagli umori ministeriali.

Il Ministero dell’Istruzione è in ritardo di mesi col pagamento degli stipendi dei dipendenti a tempo determinato, docenti e ATA della seconda e terza fascia che permettono, in molti casi dall’inizio dell’anno scolastico, il regolare svolgimento dell’attività didattica.

Da maggio il Ministero continua a rimandare, in maniera illegittima, l’ordine per effettuare i pagamenti ai lavoratori precari della scuola e molti di loro continuano a non ricevere gli stipendi per i mesi di lavoro effettuati, trovandosi in una situazione di difficoltà economica illegale e lesiva dei loro diritti di lavoratori.

I COBAS della Scuola mettono a disposizione dei precari iscritti che si trovano in attesa di stipendio una consulenza legale per presentare diffida e messa in mora.

Il personale interessato dovrà trasmettere la diffida, consegnandola al protocollo oppure inviandola con posta elettronica certificata PEC, o spedendola con raccomandata A/R alla Ragioneria territoriale della propria provincia e presso la scuola attuale sede di servizio.

Allo scadere degli otto giorni di tempo, entro cui l’amministrazione dovrà liquidare le somme non percepite, in caso di esito negativo, sarà possibile adire alle vie legali per il recupero forzoso delle somme non corrisposte.

Per informazioni e appuntamenti i precari iscritti che si trovano in questa condizione si mettano rapidamente in contatto con la sede COBAS  della propria provincia.

COBAS – Comitati di base della scuola

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