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Precariato: 40mila assunzioni per decreto-legge

E così la partita politica della settimana si è conclusa in parità: fra il desiderio di Letizia Moratti di riconquistare terreno nella scuola con 80mila assunzioni e il rigore sabaudo di Domenico Siniscalco sempre più preoccupato per la tenuta della finanza pubblica il Consiglio dei Ministri ha optato per una via di mezzo che non creerà contraccolpi nella maggioranza ma troverà in netto disaccordo le organizzazioni sindacali che si aspettavano una “infornata” di almeno 65mila precari fra docenti e Ata.
Alla resa dei conti il Governo ha approvato un decreto-legge con il quale si immettono in ruolo da subito 40mila precari, 35mila docenti e  5mila Ata, mentre per i prossimi anni si provvederà secondo quanto verrà stabilito dal piano pluriennale previsto dalla legge 143.
Stando alle prime indiscrezioni pare che questo sia il risultato di una lunga e complessa opera di mediazione politica: forse si sarebbe potuti arrivare anche a 50 o 60mila posti, ma la Lega non avrebbe garantito il proprio voto favorevole al momento della conversione in legge: perché il problema reale è appunto legato alla modalità scelta dal Governo per affrontare la questione; il decreto-legge, fortemente voluto da Siniscalco che non aveva nessuna intenzione di assumersi la responsabilità dell’operazione, dovrà essere approvato dal Parlamento entro i prossimi 60 giorni.
“Con le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico
– sottolinea il ministro Moratti – si prosegue nell’opera di stabilizzazione degli organici, iniziata nel 2001 con l’assunzione di 62.000 docenti e personale Ata e proseguita, nell’anno 2004/2005, con l’assunzione di ulteriori 24.000 docenti e personale Ata”.
Cauto commento dello Snals: “Prendiamo atto – dichiara il segretario nazionale Gino Galati – che a seguito della continua e pressante azione del nostro sindacato, dopo un travagliato iter e numerose difficoltà, anche a livello governativo, il decreto è stato approvato”.
Nessun apprezzamento arriva invece dalla CislScuola: “Ancora una volta – sostiene il segretario nazionale Francesco Scrima – siamo di fronte ad un intervento dettato dalla logica dell’emergenza che non fa intravedere la volontà politica di assumere il nodo del personale della scuola come risorsa strategica per la qualità del servizio”.

Reginaldo Palermo

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