Mario Pittoni, già responsabile Istruzione della Lega e ora presidente della commissione Istruzione del Senato, tra le priorità, su cui è intenzionato a intervenire e comunque a farsi interprete, individua un collegamento più stretto della scuola con il mondo produttivo «perché è grave che gli imprenditori non trovino i profili di cui hanno bisogno».
L’alternanza dovrà essere «di maggior qualità»,- dichiara al Sole 24 Ore- e ritengo che le ore di formazione “on the job” «siano da rimodulare in funzione dei singoli indirizzi di studio».
Non si sottrae neanche ad affrontare l’ingarbugliato tema del precariato, «nella scuola tre volte superiore a quello del resto della Pa», insieme a quello della dirigenza: «dovremo ridurre i tempi del concorso-presidi: ogni anno vanno in pensione oltre 400 dirigenti e non è più tollerabile che una scuola su quattro, in Friuli Venezia Giulia, la mia regione, addirittura una su tre, siano assegnate in reggenza».
La sfida a scuola è trovare «un punto di equilibrio tra inclusività e selezione». «Non arriverà nessuna riforma della scuola – dice deciso Pittoni -. Andranno aggiustati alcuni meccanismi sulla base del buon senso. Penso, per esempio, alla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti, che va superata perché ha creato solo malumori e proteste tra gli insegnanti».
Sul fondo per premiare il merito, invece, «apriremo una riflessione. Stiamo ragionando, poi, su come contenere l’iter del concorso a preside, l’obiettivo è avere i nuovi vincitori in ruolo nel 2019/2020. Non serve fare le cose di corsa, basta alleggerire il percorso, che è stato allungato oltre il necessario».
Una priorità per Pittoni è invece la continuità didattica, un tema anche questo assai caro alla Lega e a lungo dibattuto, anche in funzione di una robusta presenza di docenti meridionali nelle scuole del Nord, i quali, secondo ormai incrostate accuse, allungherebbero i ponti e le ferie e chiederebbero trasferimenti, a discapito degli alunni.
«Per questo – dice Pittoni – incalzerò il Miur nel rivedere il sistema di reclutamento, per aprire a selezioni su base regionale, nel rispetto della Costituzione. I docenti non saranno più costretti a esodi continui, e ai ragazzi verrà garantito lo stesso prof per l’intero ciclo di studi».
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