Le dichiarazioni dell’onorevole Lucia Azzolina (M5S) sulla questione del precariato stanno creando molto malumore nel mondo della scuola, così come era accaduto nei giorni scorsi per le esternazioni della senatrice Bianca Laura Granato.
Sulla vicenda interviene ora Maddalena Gissi, segretaria nazionale di Cisl Scuola che parla di un “approccio ideologico”.
“La precarietà – afferma Gissi – aumenta, e non diminuisce, nonostante la scelta di puntare in esclusiva sui concorsi cosiddetti selettivi. A scanso di equivoci: nessuno e tantomeno noi chiede che si possa diventare insegnanti senza dover dimostrare di essere in grado di svolgere una professione così impegnativa, delicata e difficile. Quel che stupisce è che si affidino per anni classi e alunni a docenti precari, grazie ai quali la scuola apre e funziona, e poi ci si ponga il problema di sottoporli a selezione tramite concorso nel momento in cui potrebbero entrare in ruolo, avendo nel frattempo accumulato esperienza di lavoro spesso anche per parecchi anni scolastici. C’è qualcosa che non torna in questo modo di ragionare, molto ideologico, che sembra voler risolvere il problema della necessaria valutazione delle attitudini e delle competenze con una scelta che appare più di immagine che di sostanza (il concorso selettivo che basterebbe a far salva la qualità dell’insegnamento)”
Secondo Gissi Azzolina commette diversi errori di valutazione: “Sbaglia Azzolina quando dichiara che per i docenti precari di terza fascia della secondaria le modifiche introdotte dalla legge di bilancio al decreto legislativo 59, accorciando il percorso, diano una risposta alle rivendicazioni ripetutamente poste dai precari”.
“Il decreto 59 originario, di cui abbiamo criticato da subito la farraginosità – spiega Gissi – aveva il pregio di prevedere una procedura riservata ai docenti con 36 mesi destinando loro una notevole quota di posti invece del misero 10% che la riforma di questo governo ha previsto per i precari. Precari che non avranno più una procedura riservata, ma dovranno superare il medesimo concorso di chi precario non è, con tanto di prova preselettiva”.
La deputata pentastellata sbaglierebbe anche “quando dichiara che la fase straordinaria per i precari della scuola secondaria sia già stata attuata con l’applicazione del decreto 59 attraverso il concorso straordinario non selettivo per gli abilitati”.
“Per i precari con 36 mesi di servizio – sostiene la segretaria nazionale – abbiamo più volte chiesto, e ribadito anche di recente, che sia garantita una procedura riservata per la loro assunzione in ruolo, confermando quindi un doppio canale di reclutamento, opportunamente rivisitato, che affianchi le ordinarie procedure concorsuali per titoli ed esami”.
Nel rispondere a tanti precari che rimproverano al M5S di aver dimenticato in fretta le “promesse” elettorali, Lucia Azzolina aveva spiegato che il punto 22 del Contratto di Governo non si riferiva a tutto il precariato ma solo ai diplomati magistrale. Su questo punto Maddalena Gissi commenta: “Invitiamo le forze politiche di maggioranza ad andare oltre quanto contenuto nel contratto di governo, che tra l’altro non sembra neanche scritto con troppa precisione, visto che anche in questo caso hanno l’esigenza di interpretarlo”.
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